Scabbia in ospedale, famiglia risarcita

CONEGLIANO. Un'intera famiglia, sei persone compresi tre bambini, fu contagiata dalla scabbia che non era stata diagnosticata ad un parente ricoverato all'ospedale De Gironcoli. La malattia non fu diagnosticata tempestivamente e cosi andando a visitare il loro caro furono contagiati. Dopo oltre otto anni sono riusciti ad ottenere un risarcimento, riconosciuti anche i danni esistenziali e morali.
Il risarcimento complessivo ammonta ad alcune decine migliaia di euro. Era il gennaio del 2001 quando avvenne il fatto. Nell'ospedale fu ricoverato un anziano in stato terminale, che nel periodo di degenza venne aggredito dalla malattia infettiva. I suoi parenti la contrassero andandolo a trovare e prestandogli assistenza, ma il personale medico non diagnosticò in tempo la scabbia confondendola con delle piaghe da decubito. Sei persone di quel nucleo familiare tra cui tre minorenni furono contagiati proprio perché fecero visita e assistenza al loro caro sul letto di morte. Dovettero perciò rimanere in quarantena, i bambini rimanere a casa settimane da scuola e subire la vergogna di essere additati perché considerata una malattia dovuta a scarse condizioni igieniche. Poco dopo il loro congiunto mori a seguito di un male incurabile e si scopri che era stato colpito dalla scabbia. All'epoca, quando l'ospedale di via Manin era proprietà di un istituto religioso, la direzione sanitaria sostenne di non aver celato la situazione, riferendo che vi erano stati altri casi di scabbia. In un primo momento la famiglia si rivolse al Tribunale del malato, successivamente, non avendo ottenuto risposte dall'ospedale, chiese la consulenza dell'avvocato Nicola Todeschini. Fu avviata una causa e dopo anni di battaglie nei tribunali il procedimento non ha ancora avuto una sentenza, ma prima che arrivasse un'eventuale condanna la compagnia assicuratrice dell'ospedale ha deciso di risarcire quanto richiesto. «La quarantena fu un'umiliazione - spiega l'avvocato Nicola Todeschini - sono stati riconosciuti oltre al danno biologico anche il danno esistenziale e morale e le sofferenze del loro caro che si sommarono alla malattia». C'è stato un rimpallo tra due diverse società assicuratrici ed anche per questo i tempi si sono allungati. Nel frattempo la clinica De Gironcoli è stata acquisita tre anni fa dall'Usl 7, ed è stata la compagnia assicurativa dell'azienda sanitaria a risarcire. E' stato attribuito un indennizzo per le persone contagiate insieme al riconoscimento degli ulteriori strazi subiti dal loro congiunto ricoverato nella clinica. «Cosi come riconosciuto dalla Ctu - afferma l'avvocato Todeschini - la scabbia non fu diagnostica tempestivamente». Ottenuto l'indennizzo, adesso la causa verrà chiusa.

Diego Bortolotto