Due anni alla rockstar Attila
E' arrivato da Roma con 158 pasticche di ecstasy che, secondo l'accusa, doveva rivendere a un giovane della zona. A processo è finito ieri mattina Csihar Attila Gabor, 35 anni, ex leader dei Mayhem e attuale cantante degli Aborym, un nome notissimo nell'ambito del black metal (un rock molto duro, d'ispirazione satanica). Il musicista, è stato condannato dal giudice Gianluigi Zulian a 2 anni di reclusione. Stessa pena per altri due giovani, finiti a loro volta sotto inchiesta: Francesco Giacomin, 25 anni di Casier e Paolo Tosato, 24 anni di Preganziol.
I fatti risalgono al novembre del 2002 quando il cantante ungherese viene fermato dalla Guardia di Finanza a Mogliano con 158 pasticche di ecstasy (di colore verde e con la scritta safe sex -durex) nascoste dentro due panini appositamente tagliati.
Gli investigatori stavano indagando da tempo su un traffico di ecstasy e, a questo scopo, un agente si era infiltrato in un gruppo di ragazzi noti per far uso di ecstasy. Era cosi scattata la trappola: l'investigatore aveva contattato Paolo Tosato e Francesco Giacomin chiedendo appunto un contatto per l'acquisto della droga. Con loro, sempre stando alla ricostruzione della Procura, l'agente aveva concordato prezzi e modalità della consegna. Il 15 novembre il cantante ungherese che all'epoca abitava a Roma e che oggi fa la spola tra il suo Paese e New York, era arrivato a Mogliano. Trovando, ad attenderlo, gli uomini della Guardia di Finanza.
Attila, assistito dall'avvocato Stefania Filippi, si era difeso sostenendo che la droga era per uso personale e che se l'era procurata in Italia in quanto in Ungheria non si trovava. Una versione ripetuta anche ieri mattina davanti al giudice Gianluigi Zulian e al pm Giovanni Valmassoi. (s.t.)