Alla fine a impuntarsi è stato Mario Draghi. Alle nove e mezzo di sera, quando a Palazzo Chigi è stata inviata l'ennesima riscrittura di un testo limato fino alle virgole per accontentare le richieste del Movimento 5 stelle, il presidente del Consiglio ha detto: «No, a questo punto vediamo domani».
Carlo Bertini / ROMA«Un delirio estenuante»: così lo bolla chi per quattro ore è chiuso nella sala di Palazzo Cenci, sede della commissione Esteri del Senato, proprio sopra il caffé Sant'Eustachio, dove governo e maggioranza discutono le cinque righe da infilare nella risoluzione da votare oggi dopo