video Le immagini sembrano poetiche: ricordano una pioggia di stelle cadenti, come nella notte di San Lorenzo. Ma queste luci spargono morte: si tratta delle testate incendiarie alla termite disperse dai razzi russi su una città del Donbass. Dall'inizio dell'invasione sono state filmate spesso, ma questo video è straordinario e terribile: fa capire cosa significa trovarsi sotto la cascata di ordigni letali. Le schegge di termite hanno una temperatura enorme, che in certi casi riesce persino a fondere i metalli. Qui ci troviamo a Marinka, un centro ucraino del Donbass a pochi chilometri dalla capitale filorussa di Donetsk: è in prima linea dal 2014, con combattimenti feroci da mesi. A febbraio le avanguardie russe l'hanno occupata, poi sono state scacciate. E adesso tornano all'attacco con ogni strumento, incluse queste bombe micidiali vietate dai trattati internazionali. Dalla finestra si vede la facciata di una chiesa, illuminata dall'esplosione degli ordigni.A cura di Gianluca Di FeoVideo Twitter - @IntelCrab
video Non sono semplici mercenari, ma un esercito privato che combatte con ogni strumento: dall'artiglieria ai mezzi corazzati. La Wagner è entrata in scena sul fronte del Donbass soltanto dopo la ritirata russa dalla periferia di Kiev. All'inizio i suoi contractor si sono dedicati esclusivamente a raid e a colpi di mano, schierando piccole squadre e spesso aprendo la strada alle truppe delle repubbliche secessioniste. Ma il suo ruolo continua a crescere e nelle ultime settimane la Wagner di fatto controlla le operazioni nel settore più caldo del Donetsk, davanti alla città di Bakhmut. In questi video viene mostrata l'azione di un blindato BMP-3 – che fa fuoco con una mitragliera da 30 millimetri contro le postazioni ucraine - e di un obice Msta-B da 152 millimetri, tra i pezzi più potenti dell'arsenale russo. I mercenari appaiono meglio equipaggiati e più professionali dei reparti di Mosca attualmente attivi al fronte: gran parte delle unità scelte di paracadutisti e fanti di marina sono rientrate in patria per riorganizzarsi dopo le perdite subite nei primi mesi dell'invasione, venendo rimpiazzate da reparti di riservisti anzianotti. Invece la società privata garantisce quadri selezionati ed efficienti, reclutati non solo tra i reduci russi ma pure tra quelli di altre nazioni, che proseguono senza sosta l'offensiva nel Donbass. E proprio oggi il proprietario della Wagner Yevgeny Prigozhin – spesso chiamato "il cuoco di Putin" per l'amicizia con il nuovo zar e le antiche attività nella ristorazione – ha partecipato al funerale della figlia di Aleksandr Dugin, inneggiando ai valori della "patria russa".A cura di Gianluca Di FeoVideo Twitter - @RALee85