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Giordano StabileINVIATO A BEIRUTA Teheran è una giornata di inizio agosto, ancora afosa alle nove di sera. Il professor Habib Daoud è appena uscito di casa, in macchina con la figlia Mirian. Il finestrino della sua Renault Logan è abbassato. Una moto l'affianca, a bordo due uomini, i volti nascosti