video Sapevano della rimonta e, forse, dopo i primi exit-poll si aspettavano anche qualcosa in più. Ma il 15% dei voti ai pentastellati pareva impossibile all'inizio di questa campagna elettorale. E, invece, il risultato è arrivato. Bocche cucite da parte dei big del partito - presenti, fra gli altri, il presidente della Camera Roberto Fico, Paola Taverna, Vito Crimi e Alfonso Bonafede - fino all'arrivo dell'ex-premier Giuseppe Conte. Alle prime proiezioni, però, il clima si scioglie. Bonafede e Taverna si abbracciano, mentre Rocco Casalino accenna a un ballo di festeggiamento. Alla fine il presidente Giuseppe Conte parla alla stampa dopo aver ascoltato le parole di Meloni. E se da un lato imputa al Pd la scarsa competitività dell'offerta alternativa al centrodestra unito, dall'altro mette in guardia sul reddito di cittadinanza e sulla possibilità che sia rivisto, se non cancellato, dalla nuova maggioranza: "Chi tocca il reddito toccherà una barriera insuperabile e dovrà fare i conti con noi". Video di Andrea Lattanzi
Manuela PivatoFinalmente libero, con una voglia matta di riprendersi i due anni di penitenza dietro le mascherine; ora invece è tutto un sorriso, tutto un rossetto, che si offrono ai fan ritornati padroni di quel che era sempre stato loro. Caduto il muro, ritornate le siepi di oleandro, il red carpe
Si accendono questa sera le luci sul ritrovato red carpet del Lido: la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica apre la sua edizione numero 79 nell'anno in cui celebra il 90esimo dalla fondazione, e ritrova l'abbraccio del pubblico che potrà tornare a vivere in diretta il sogno. Via il muro e le
L'intervistaAlbino SalmasoIl vero "botto" l'ha fatto Fratelli d'Italia con l'ex magistrato Carlo Nordio. Ma anche il Pd ha trovato la star medico-mediatica con Andrea Crisanti. Le liste delle elezioni del 25 settembre sono figlie del Rosatellum. E non c'è da stupirsi se per aggirare la parità di gen
Ilario Lombardo / ROMAVisto che ha fatto suo il metodo bersaniano delle metafore - «occhi di tigre», «le tinte forti di Van Gogh» - si potrebbe dire che per il segretario del Pd Enrico Letta Roberto Fico è il pesce grosso, il marlin che il vecchio di Ernest Hemingway insegue nel mare aperto. Letta-S
il casoFederico Capurso / RomaLa riunione di Beppe Grillo con i deputati del Movimento 5 stelle, a Montecitorio, assomiglia molto a una seduta di terapia di gruppo. I cellulari lasciati in un'urna fuori dalla stanza, tutti i partecipanti seduti in cerchio, e prima che ognuno, a turno, prenda la paro
l'analisiLa successione degli eventi lascia increduli. Martedì mattina il consiglio nazionale del Movimento 5 stelle si era riunito con almeno due vicepresidenti di Giuseppe Conte pronti a strappare, a dire «basta così non si può andare avanti, stare al governo ci danneggia». Stesso posto, via di Ca
la giornataFederico Capurso / ROMA È il giorno delle risposte. Giuseppe Conte ha lasciato a Luigi Di Maio lo spazio sul palco nel giorno della scissione, ma ora deve prendersi lui i riflettori per uscire dall'angolo. In mattinata riunisce lo stato maggiore del Movimento e prende un caffè con Roberto
È il giorno delle risposte. Giuseppe Conte ha lasciato a Luigi Di Maio lo spazio sul palco nel giorno della scissione, ma ora deve prendersi lui i riflettori per uscire dall'angolo. In mattinata riunisce lo stato maggiore del Movimento e prende un caffè con Roberto Fico. Davanti ai giornalisti, Fico
il retroscenaNiccolò Carratelli / ROMAMentre la scissione si sta ancora consumando, il progetto politico di Luigi Di Maio prende forma e muove verso il centro. «Per ora non siamo un partito, ma un contenitore», dicono i suoi parlamentari, ribadendo quello che il ministro degli Esteri aveva già spieg
il ritrattoAlbino SalmasoFRATTA POLESINE Nel pantheon dei "martiri della democrazia" Giacomo Matteotti occupa un ruolo di assoluto rilievo, alla pari di Antonio Gramsci e Giovanni Amendola. Ma c'è voluto un sussulto d'orgoglio di Valdo Spini, spinto da 500 associazioni, per dedicare una targa al dep
FRATTA POLESINETutti d'accordo, sia a Roma che a Venezia. Quando i palazzi della politica parlano di Giacomo Matteotti s'impone l'unanimità. È stato così nel 2019 quando Graziano Azzalin (Pd) ha proposto in consiglio regionale una legge con un finanziamento di 35 mila euro l'anno per la Casa-Museo d
video "Quello che è successo a Rimini deve far riflettere. Noi siamo un Paese ancora troppo fortemente maschilista. Che sia maggiore o minore la gravità delle frasi che sono state dette alle donne o le molestie che hanno subito, io credo che sia assolutamente inaccettabile e non è una cosa che va sottovalutata". Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico all'Assemblea pubblica dell'Unione industriali di Napoli, invitando "tutte le donne che si trovavano lì e hanno subito qualsiasi tipo di molestia psicologica, verbale o fisica a denunciare, perché le istituzioni sono con loro senza alcun tipo di dubbi. E' un Paese ancora troppo maschilista e questa è una cosa fastidiosissima"(Video Dire)
Francesco Grignetti / romaDopo settimane di polemiche, e sotto l'incalzare del Capo dello Stato, che nel suo discorso è stato chiarissimo nel distinguere la pace dalla resa, ripresa quasi letteralmente ieri anche dal presidente della Camera, Roberto Fico («Non si può mai neanche per un solo momento
le reazioniLe immagini che arrivano da Bucha, l'orrore dei corpi senza vita lasciati come sacchi in mezzo alla strada, scuotono le coscienze. E la politica, alla fine della sesta settimana di guerra, si interroga ancora una volta sul da farsi. Ma la condanna è unanime e senza sconti. La strage, tuon
il casoRiprende oggi alla Camera il disegno di legge sul fine vita e si riaccende lo scontro. Compatto e contrario il centrodestra, pronto a dare battaglia e rafforzato dallo stop della Corte costituzionale che l'altro ieri ha bocciato il referendum sull'eutanasia attiva e visto ora come il presagio
video E' iniziata a Montecitorio la cerimonia di insediamento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le campane del palazzo della Camera dei Deputati hanno suonato a festa per accogliere il Capo dello Stato. Ad attenderlo all'ingresso i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati.Video di Camilla Romana Bruno e Luca Pellegrini
video "Benedetto cellulare", "Toglietele il cellulare", "Anche in un momento così solenne, sempre al cellulare". Quando il capo dello Stato ha superato il quorum e il Parlamento gli ha dedicato un lungo applauso, in molti hanno notato (e criticato) la presidente del Senato Maria Alberti Casellati perché sembrava più attenta ai messaggi sul telefonino che a ciò che le stava accadendo intorno. Non è la prima volta che Casellati viene pizzicata per l'uso eccessivo dello smartphone durante gli scrutini quirinalizi. Quando, in occasione della quinta votazione, era stata indicata come candidata al Colle per il centrodestra, ma era ormai chiaro che non avrebbe raggiunto i 505 voti necessari per essere eletta (si è fermata infatti a 382 voti), la presidente del Senato è stata così presa dal suo cellulare che il presidente della Camera Roberto Fico, visibilmente irritato, è stato costretto a rallentare lo spoglio elettorale. immagini segnale Rai
video Ringrazia per la fiducia. E accetta il secondo incarico al Quirinale "per senso di responsabilità". È un discorso breve e asciutto quello che Sergio Mattarella ha pronunciato subito dopo la sua rielezione davanti ai presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, saliti al Colle per comunicargli l'esito della votazione del Parlamento. "Desidero ringraziare i parlamentari e i delegati regionali per la fiducia espressa nei miei confronti. I giorni difficili trascorsi per l'elezione della presidenza della Repubblica, nei giorni dell'emergenza che stiamo ancora attraversando, richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento. Queste considerazioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e devono prevalere su considerazioni e prospettive personali".Immagini Quirinale
video "È stata riscontrata una differenza tra il numero dei votanti e il totale delle schede scrutinate di una unità superiore a quella dei votanti, un numero superiore dovuto verosimilmente al fatto che durante la distribuzione delle schede è stata erroneamente ricevuta da un elettore una scheda in più depositata poi nell'urna", ma tale differenza "è del tutto ininfluente ai fini del risultato del voto" e per questo "la votazione svolta deve ritenersi pienamente valida". Così il presidente della Camera Roberto Fico, prima di dare lettura dello scrutinio nell'aula di Montecitorio. La diretta della quinta giornata di votazioniCamera dei Deputati