il personaggioCarlo Bertini / Roma«Le amarezze e le ingenerosità le tengo per me», sospira Enrico Letta rivolto a chi lo aveva implorato di tornare da Parigi. È il suo lascito politico ai dem convenuti per benedire la nuova fase. Ma il segretario uscente l'amarezza non riesce a nasconderla quando, s
La lettura dei sondaggi in vista delle prossime elezioni regionali torna a galvanizzare i campolarghisti d'Italia. Chi sono? I nostalgici dell'area vasta di centro-sinistra immaginata, tempo fa, da Enrico Letta. Quelli che le minoranze, se fossero unite, sarebbero maggioranza. Quelli che si potrebbe
il casoAlessandro Di Matteo / ROMANasce il "Nuovo Pd", anche se per decifrarne i tratti somatici bisognerà aspettare almeno le primarie del 26 febbraio. Enrico Letta sfoggia ottimismo, con audacia usa la metafora di una fine anticipata dell'inverno proprio nel giorno in cui Roma è avvolta da un gelo
RomaMatteo Renzi, l'ultimo refrain suona così: la luna di miele tra Giorgia Meloni e gli italiani è finita. È l'ansia dei media di "fare titolo" o c'è qualcosa di vero?«Il consenso della premier è ancora molto alto, la luna di miele non è finita. Tuttavia la crescente irritazione della Meloni con gl
Può perfino succedere che il Pd di leader ne scelga due... Possibile? Plausibile? In un certo senso sì, per come si stanno mettendo le cose. Certo, qui si fa anche un po' di paradossale provocazione, ma utile per capire lo stato dell'arte. Andiamo per ordine.Ogni volta che il Pd si accinge a elegger
Carlo Bertini / RomaLe correnti sono avvertite: se qualcuno fa scherzi si rischia di piombare nel caos, il percorso congressuale potrebbe trasformarsi in scontro: Enrico Letta fino a ieri sera ha sentito tutte le aree del partito per raccogliere consensi sul compromesso che proporrà oggi: non si può
Egregio direttore,leggo sul suo giornale autorevoli riflessioni di neoeletti, rieletti e militanti del PD sul deludente risultato della nostra coalizione e sugli errori della campagna elettorale appena conclusa. Penso che, tranne che per qualche rara eccezione, si stiano commettendo gli errori di se
video Paola De Micheli, auto-candidata alla successione di Enrico Letta per la segreteria del Pd, analizza a Metropolis il partito che verrà: "C'è stato un eccesso di responsabilità poco conveniente che ci ha portato a stare in alcune maggioranze. Il Pd è stato maschilista, ma Letta ha provato a cambiare le cose. Una segretaria donna porterebbe concretezza". Metropolis è in streaming alle 18 dal lunedì al venerdì sulle piattaforme Gedi e on demand in video e in podcast sul sito
veneziaSono in tutto 48 i nuovi componenti del Parlamento (32 deputati e 16 senatori) eletti in Veneto tra Camera e Senato. Rispettivamente, 18 e 8 in meno rispetto all'ultima composizione delle due Aule: esito del referendum del 2020, che ha visto gli italiani votare in massa per il "taglio" dei pa
Lo scorso 23 novembre Giorgia Meloni si presenta a Valdobbiadene, una delle capitali di due prodotti tipici veneti: il prosecco e la Lega zaiana. Brinda, assaggia una fetta di torta e parla, davanti a una folla. Poco dopo si dirigerà verso Mestre, per presentare il suo libro, fermandosi a Montebellu
Federico Capurso / ROMAPer Giuseppe Conte è il giorno della celebrazione del «grande successo» elettorale, dell'endorsement di Beppe Grillo e degli «auguri di buon lavoro a Giorgia Meloni», già avvertita dal leader M5S che «la nostra sarà un'opposizione chiara e dura». Ma è soprattutto il giorno del
Rdc e PdC. Il Movimento 5 Stelle post-elettorale può essere compendiato attraverso queste due sigle: reddito di cittadinanza e «Partito di Conte». A voler ricercare un (duplice) minimo comune denominatore lo si può ritrovare in questa sorta di Giano bifronte, impasto di una policy realizzata e di un
RomaSi assume l'onere della sconfitta Enrico Letta - «non mi candiderò al congresso», annuncia gettando la spugna e addossando la colpa di tutto a Giuseppe Conte. Ma il leader uscente non si schiera con nessuno dei candidati più accreditati a succedergli, Stefano Bonaccini o Elly Schlein, sui quali
video Le parole "inaccettabili" ma anche "rivelatorie" di Berlusconi sulla guerra in Ucraina, il rischio di un restrizione dei diritti e quello di uno stravolgimento della Costituzione in caso di vittoria del centrodestra. Le accuse a Conte per la caduta del governo Draghi. E, ancora, le proposte del Pd sul lavoro per i giovani, il clima, l'Italia che sarà. Il segretario del Pd Enrico Letta alle porte del voto riprende i fili della campagna elettorale e lancia l'ultimo appello ad andare alle urne. In studio con Gerardo Greco ci sono il direttore di Repubblica Maurizio Molinari e la vicedirettrice della Stampa Annalisa Cuzzocrea.In chiusura di puntata, il conseuto appuntamento del venerdì con Robinson, l'inserto culturale di Repubblica, con Dario Olivero e Saverio Raimondo. Metropolis è in streaming alle 18 dal lunedì al venerdì sulle piattaforme Gedi e on demand in video e in podcast sul sito di Repubblica
video Chiusura itinerante della campagna elettorale per +Europa, che a bordo di un bus "Double Decker" stile inglese ha attraversato le vie di Roma. Per Emma Bonino, Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi prima tappa davanti all'ambasciata russa per incontrare i rappresentanti della comunità ucraina che protestavano contro Mosca. Alcuni di loro sono saliti sul bus e, insieme a Bonino, hanno intonato 'Bella ciao' e diverse canzoni della tradizione popolare italiana. Il bus è partito da piazza della Repubblica e ha ospitato a bordo per un tratto, anche il segretario del Pd Enrico Letta. Immagini di Giulio Ucciero
video "Crediamo che ci sia troppa ambiguità in troppe forze politiche nel nostro Paese, noi chiediamo che venga sciolta, che vengano dette parole chiare e che non ci sia nessuna forma di incertezza su dove deve stare l'Italia". Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, arrivando alla Fondazione Feltrinelli di Milano per un appuntamento elettorale. "L'Italia - ha aggiunto il leader dem - non sta con la Russia, sta contro la Russia, contro questa voglia della Russia di rompere le regole del diritto internazionale. Vorrei che tutti i leader politici si schierassero apertamente e che lasciassero perdere tutte le ambiguità che hanno avuto fino ad ora".video LaPresse
video A 35 km dalla festa di Pontida, il Partito Democratico ha radunato, insieme al suo segretario Enrico Letta, i sindaci del partito come da contrapporre la sua piazza a quella storica leghista. Da Beppe Sala a Dario Nardella, tantissimi i sindaci hanno risposto all’appello sono arrivati sul palco di piazza Roma a lanciare un messaggio opposto rispetto a quello di Pontida. “Pontida oggi è diventata provincia dell'Ungheria, non vogliamo un'Italia provincia dell'Ungheria". Ha detto Enrico Letta a margine della manifestazione. "Non vogliamo che l'Italia segua il messaggio di Pontida, il modello dell'Ungheria: non vogliamo - ha aggiunto - che vada verso una democrazia che si sta perdendo, non vogliamo quel modello, non vogliamo un'Italia che cede a Putin e Orban. Vogliamo una Italia che sia cuore dell'Europa e che sia fedele alle sue alleanze".Di Daniele Alberti SEGUI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA
Francesco Grignetti / romaForse non era rivolta espressamente all'Italia la «bomba americana» sugli occulti finanziamenti dei russi a tanti uomini politici nel mondo. Così almeno dice il senatore Adolfo Urso, presidente uscente del Copasir, che si trova negli Stati Uniti per una serie di colloqui po
video Maria Beatrice Alonzi, scrittrice ed esperta di comunicazione non verbale, analizza tutti i segreti del linguaggio del corpo del leader Enrico Letta: "Non è uno shownman, ma è sincero e dice quello che pensa. Però è monotono e non funziona a livello comunicativo, rendendolo difficile da seguire". La seconda puntata della mini-serie di Metropolis "Chi ti capisce?" Metropolis è in streaming alle 18 dal lunedì al venerdì sulle piattaforme Gedi e on demand in video e in podcast sul sito di Repubblica Montaggio di Mariagrazia Morrone
Carlo Bertini / roma«Qualunque forma di dialogo dopo il voto avrà più facilmente come interlocutori Conte e Calenda», tende la mano Enrico Letta. Ma le sue aperture si fermano qui, perché «quello che si farà dal 26 settembre dipenderà dal risultato elettorale». Il leader del Pd non vuole lanciare il