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veneziaLuca Zaia, Andrea Ostellari. Dopo i familiari e gli amici, sono soprattutto i politici della Lega ad accogliere con soddisfazione la notizia della scarcerazione, con affidamento in prova, di Walter Onichini. «Ho avuto modo di parlare con la signora Onichini, l'ho incontrata, devo dire che per

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lo scontroEnrico Ferro«I congressi a marzo? Non si faranno mai. Il prossimo anno ci sono le regionali in Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Lazio. Quindi non si potrà fare polemica pochi mesi prima del voto. Poi arriverà l'estate. Allora io dico che non si può fare il congresso a fine 2023 per parla

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Filippo Tosatto / PadovaSi chiama autonomia la linea del Piave opposta dai resistenti leghisti all'assalto dei Fratelli d'Italia galvanizzati da sondaggi favorevoli e dalla disillusione dell'elettorato padano. Così Matteo Salvini smette lo smoking veneziano della Mostra del Cinema e veste i panni po

Lega

il retroscenaFilippo TosattoVerde nightmare. Il peggiore tra gli incubi leghisti ha il profilo del sondaggio settembrino di Swg sulle intenzioni di voto dei veneti, con Fratelli d'Italia che svetta al 30,5% (nelle politiche precedenti si era attestata al 4,2%...) e il Carroccio che precipita al 14,4

Una sfida tutta interna al centrodestra

Filippo Tosatto / VENEZIAQuattro tocchi di campana. Le pulsioni contrastanti nella Lega, le ambizioni plateali di Fratelli d'Italia, l'ultima trincea del partito berlusconiano, il centrismo irriducibile dei Moderati. Sorrisi e veleni nel centrodestra, favorito dai sondaggi su scala nazionale e avvia

Referendum, Calderoli: "La Lega ci ha messo la faccia". Ma la sede del carroccio è semideserta e Salvini assente

video “Le battaglie più difficili sono quelle più nobili da dover combattere, anche se si parte già sconfitti. La Lega ci ha messo la faccia e rivendichiamo quanto fatto”. Con queste parole il senatore leghista Roberto Calderoli ha esordito in conferenza stampa per commentare i risultati del referendum sulla giustizia, dopo essersi presentato con la maglietta ‘io voto sì’ di fronte ai giornalisti. All’interno della sala semivuota della sede leghista di via Bellerio a Milano, non è passato inosservato il fatto che all’appello mancasse il leader del partito Matteo Salvini, in quanto fuori città con la figlia. “Non è un’assenza per motivi politici”, ha affermato in maniera decisa il vice segretario del partito, Andrea Crippa. “Non voleva personalizzare il referendum come fatto da Renzi in passato” ha rimarcato il vicepresidente del senato della repubblica Calderoli, “la sua assenza questa sera era già programmata da tempo”. Al posto del leader Salvini, oltre a Calderoli e Crippa, per commentare il risultato referendario si sono presentati in conferenza stampa i parlamentari della Lega e membri del Comitato per il Sì: Andrea Ostellari, Jacopo Morrone, Emanuele Pellegrini e Francesco Urraro. Non sono mancate infine le ruggini con gli alleati di Forza Italia e Fdl, rei di “non essersi impegnati nel portare avanti la campagna elettorale referendaria ad esclusione di Berlusconi”, e le responsabilità imputate a stampa e istituzioni per il “silenzio” e il mancato appoggio nel promuovere il voto referendario. Di Edoardo Bianchi

Salvini e Meloni costretti all'unità

il retroscena /2Francesco Olivo / RomaDue settimane per superare le liti e vincere le amministrativi. Nel centrodestra pensano di essere a buon punto dell'opera. Matteo Salvini è scottato dal fallimento dei referendum sulla giustizia, ma ha qualche elemento per non disperarsi. Quando arrivano i prim

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veneziaNessun effetto Lega in Veneto. Anche nella regione a trazione Carroccio, i referendum sulla giustizia affondano facendo segnare il mancato raggiungimento del quorum necessario (dato forse più scontato) ma anche percentuali di partecipazione al voto sotto alle attese visto l'impegno dei colonn

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il casoFrancesco Grignetti / romaUna piccola grande rivoluzione investirà le famiglie italiane. Grazie a una sentenza della Corte costituzionale, si può dire addio al cognome paterno. O quantomeno, addio agli automatismi. Dopo lunga attesa, infatti, visto che il Parlamento non decide, la Corte costi

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IL RETROSCENAFilippo TosattoClima di tregua armata. Il gran consiglio del Carroccio non sana certo lo strappo consumato nella settimana quirinalizia tra Matteo Salvini e i governatori nordisti (unanimi nel bocciarne l'operato) ma evita - o almeno, rinvia - una resa dei conti traumatica e dall'esito