Juventus a Friburgo per sperare L'obiettivo vero è l'altra coppa

il retroscenaAntonio BarillàINVIATO A FRIBURGONella gradinata sud dell'Europa Park Stadion gli allestimenti per le coreografie sono già pronti. I tifosi del Friburgo credono nell'impresa e sentono di essere importanti: la forte verticalità e la compattezza delle tribune, in un impianto che non supera i venticinque metri d'altezza, trasferisce dentro un'architettura leggera l'atmosfera rovente del vecchio Schwarzwald. E c'è chi giura sia uno dei segreti dell'imbattibilità interna lunga sette mesi: ultima sconfitta il 12 agosto contro il Borussia Dortmund.La Juventus, di scena per la prima volta nella sua storia nella città della Foresta Nera che ispirò i fratelli Grimm, scoprirà oggi la casa del Grifone: atterrata nel tardo pomeriggio all'EuroAirport di Basilea-Mulhouse-Friburgo, scalo di confine tra Germania, Svizzera e Francia, ha subito raggiunto in pullman l'hotel del ritiro, così soltanto Massimiliano Allegri e Wojciech Szczesny, protagonisti della conferenza stampa, hanno annusato l'aria dello stadio. Si riparte dall'1-0 dell'andata, firmato Di Maria, che non offre certezze, ma può diventare base dell'accesso ai quarti di finale, a patto di approcciare il match nel modo giusto e non fidarsi del primo confronto: il Friburgo terzo in Bundesliga con Lipsia e Union Berlino poco c'entra con la squadra passiva e arrendevole vista a Torino. «Sarà una partita complicata, diversa da quella di Torino - dice l'allenatore bianconero -. Dovremo giocare con ordine e fare gol, non pensare di gestire». Il differente atteggiamento tedesco emerge già nel «solo vincere» che è motto di Christian Streich, il Ferguson della Brisgovia scaltro a scaricare la pressione sulla Juve: «Se non passassero il turno, sarebbe una grande sorpresa per tutti». È il gioco delle parti, ma non sempre funziona: chiedere ad Antoine Kombouaré, allenatore del Nantes. I bianconeri non rinnegano la teoria del passettino per volta, ma l'Europa League è obiettivo dichiarato.«Faremo di tutto per vincerla» promette Szczesny, senza invidie verso Inter, Milan e Napoli approdate nel G8 di Champions: «Sono contento, è bello per il calcio italiano. E anche dalle altre coppe arriva un bel segnale. Viste le nostre performance nel girone, non abbiamo meritato ed è giusto esser qui, ma il prossimo anno vogliamo giocare di martedì o mercoledì: la vittoria dell'Europa League è un'opportunità, ma credo che, nonostante il -15, possiamo arrivarci anche tramite il campionato».La critica esalta il made in Italy, legge nei risultati europei una rivincita: «Serve equilibrio - sospira Allegri -: in Italia si passa dal dire che uno è da Pallone d'Oro a sostenere, una settimana dopo, che è scarso e deve smettere. Abbiamo difficoltà extra calcio, il rapporto con la Premier League è uno a cinque, siamo deboli economicamente, poi riusciamo a fare risultati importanti e significa che ci sono persone valide, dagli allenatori ai dirigenti che costruiscono le squadre. Non vuol dire che i problemi sono risolti: il calcio non è matematica, a volte si incastrano combinazioni favorevoli e altre volte ti va tutto contro. I problemi sono altri e non si vogliono risolvere». Sempre in Europa League, si sfidano Real Sociedad e Roma. In Conference, Az Alkmaar-Lazio e Sivasspor-Fiorentina. --© RIPRODUZIONE RISERVATA