Magia di Kvara: il Napoli vola Inter a -18 e scudetto più vicino
Matteo De Santis / NAPOLIMeno diciannove punti, secondo la fredda aritmetica, alla trasformazione del sogno in realtà. Ne basteranno anche meno al Napoli "kolossal" prodotto da De Laurentiis, diretto da Spalletti e interpretato magistralmente da un cast di calciatori totali assemblato dal ds Giuntoli, per prendersi l'Oscar del terzo scudetto. Passata la nottata dello scherzetto laziale, i capolisti sfiniscono per stanchezza l'Atalanta e demoliscono nella ripresa le barricate vagamente catenacciare alzate da Gasperini («Solo così potevamo pensare di fare risultato»). Organizzazione corale, applicazione ossessiva di uno spartito che fa venire il mal di testa agli altri e bravura dei singoli: c'è tutto questo nel fenomenale assolo di Kvaratskhelia, liberato da Anguissa e Osimhen, e nel 14° centro partorito da un corner (record in Europa) finalizzato da Rrahmani. «Reazione da grande squadra - applaude il regista Spalletti -, dopo che ci siamo divertiti ad ascoltare cosa dicevano di noi in settimana». Napoli che con saggezza, senza ansie, scardina il piano conservativo atalantino, camuffato con l'effetto speciale del nuovo (Hojlund) e del vecchio (Zapata), panzer insieme, e smascherato dai numeri bulgari dell'intervallo di zero tiri in porta verso l'ex Gollini, ripescato per un fastidio al polso per Meret, e di un 39% di minoranza nel possesso palla. Accatastati guastatori in mezzo, la Dea si barrica in trincea con la sentinella Djimsiti, inflessibile fino al ko fisico, a chiudere un varco dietro l'altro. Trovate le stampelle per resistere in qualche modo alle scorribande esterne di Politano e Kvaratskhelia, attutire l'impatto con il meteorite Osimhen e montare una robusta diga centrocampistica, la resistenza gasperiniana si sbriciola con l'aumento d'intensità dell'arrembaggio azzurro: "Kvaradona" mette a sedere tre difensori, piazza il destro d'autore e spiana la strada; Rrahmani ratifica per via aerea. Con un Napoli così dominante in Italia, atteso mercoledì nel ritorno con l'Eintracht dalla probabile laurea di ingresso nel G8 d'Europa, si può anche bandire la scaramanzia. Nella hit parade dei cori dei 50mila innamorati del Maradona, dominata da «La capolista se ne va», spunta la nuova entrata «Vinceremo il tricolor». --© RIPRODUZIONE RISERVATA