Un patto per materie prime e componenti Usa e Ue vogliono sganciarsi dalla Cina

il casoAlberto SimoniCORRISPONDENTE DA WASHINGTON«La Russia pagherà per la sua atroce guerra», dice Ursula von der Leyen seduta a fianco al presidente americano Joe Biden, nello Studio Ovale, all'inizio di un colloquio, il primo a Washington dal novembre del 2021, dominato simbolicamente dalla partnership fra Usa e Ue in difesa dell'Ucraina e dalla riconferma della solidità delle relazione, ma che sul piano concreto ha visto i leader discutere di transizione verde e delle problematiche che l'Ira (Inflation Reduction Act) ha innescato. Sia Biden sia Von der Leyen sono stati molto diretti nell'affermare che la questione degli incentivi sarebbe stata discussa nell'incontro con le delegazioni. I punti di convergenza ci sono, la task force congiunta allestita da Usa e Ue per cercare di addolcire, la speranza degli europei, le linee guida dell'applicazione dell'Ira ha prodotto qualche risultato. Al vertice le due parti sono entrate tuttavia con umori diversi sulla questione economica. Washington - riferiscono fonti del Consiglio per la Sicurezza nazionale - accentuava la partnership e la straordinaria relazione con Bruxelles, mentre la Ue, l'opinione fatta filtrare in questi giorni, è irritata per la valanga di soldi che gli americani hanno messo sul piatto per favorire la transizione green. Tuttavia Von der Leyen ha espresso la convinzione che la strada imboccata da Washington sia ripetibile anche in Europa. «Un così massiccio investimento nelle tecnologie pulite è una cosa molto positiva e anche noi in Europa vogliamo farlo con il nostro piano di investimenti». Quello che entrambe le parti vogliono evitare è una corsa ai sussidi e incentivi. E John Kirby, coordinatore del Consiglio per la Sicurezza nazionale, ha parlato di «trasparenza sui sussidi» che si possono erogare in modo da non sbilanciare il mercato.L'Ira, che mobilita risorse per 430 miliardi di dollari, prevede che l'accesso a incentivi e crediti fiscali sia riservato solo a prodotti la cui filiera origina negli Usa, eccezione fatta per i Paesi come Messico e Canada che hanno un accordo di libero scambio. Cosa che l'Europa non ha dopo il naufragio dei negoziati ai tempi di Obama. Quello che Biden e Von der Leyen ieri erano pronti ad annunciare era un accordo di «equivalenza» sul Free Trade molto specifico ovvero riguardante «i minerali chiave per la realizzazione di batterie per i veicoli elettrici». Le parti hanno riferito dell'avvio di negoziati per arrivare a una impalcatura giuridica che consenta alle case europee di accedere al mercato americano senza penalizzazioni o restrizioni. È anche una mossa che in prospettiva è diretta verso la Cina. Sia Biden sia la presidente della Commissione hanno evidenziato la necessità di staccare l'Europa da qualsiasi dipendenza straniera. Se lo scorso anno è stata l'energia russa, e Von der Leyen ha detto che se l'Europa è «più libera ora è grazie all'aiuto Usa che ha aumentato le forniture di gas», il futuro dice che la supply chain tecnologica non può creare dipendenze rigide da Paesi fuori dall'Occidente. Mercoledì la svolta l'ha firmata l'Olanda; il premier Rutte ha annunciato l'imposizione di restrizioni sull'export verso la Cina di tecnologia (microchips) della ditta cinese leader del settore Asml. Era una delle richieste che Biden aveva fatto in gennaio al premier Rutte. Ora Usa e Ue getteranno le basi per una piattaforma che sarà poi discussa dal G7 sulla cosiddetta «sicurezza economica», ovvero la cessione di chips e materiale critico a Pechino. Sul ruolo della Cina Usa e Ue hanno spesso manifestato punti di vista differenti, la dipendenza europeo dal mercato cinese e la rete di affari è ramificata e Paesi come Francia, Germania e Italia hanno con Pechino consolidati legami. Washington sta spingendo per varare sanzioni nel caso emergessero prove di un sostegno - a livello di consegna di armi - da parte cinese alla Russia per la guerra in Ucraina. La Cnn ieri ha scritto di un'azienda statale pechinese che ha inviato pezzi di ricambio per elicotteri a una compagnia russa sotto sanzioni. Fonti europee hanno confermato che «se ci saranno le prove, la Ue si allineerà agli Usa nell'imposizione di sanzioni».Dal vertice oltre che la decisione di avviare un negoziato sui minerali basilari (nickel, cobalto e litio fra le materie prese in esame) è emersa anche la decisione di fare un passo avanti su un «accordo globale sulla produzione di acciaio e alluminio». --© RIPRODUZIONE RISERVATA