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la giornataAlessandro Di Matteo / ROMAÈ di nuovo Sergio Mattarella a prendere l'iniziativa di fronte all'emergenza migranti e alle morti in mare, come già accaduto subito dopo la tragedia di Cutro. Era stato il presidente della Repubblica a recarsi nella cittadina calabrese per rendere omaggio alle vittime del naufragio ed è ancora lui a tornare sul tema per chiedere a «tutti» di adottare «scelte concrete». Parole rivolte al governo italiano come all'Ue. Il presidente parla all'università in Basilicata e scandisce: «Di fronte all'evento drammatico avvenuto sulle coste calabresi il cordoglio deve tradursi in scelte concrete, operative, da parte di tutti, dell'Italia e della Ue, perché questa è la risposta vera da dare». E per essere ancora più chiaro, ricorda che solo «due anni fa» l'Italia accolse «tutti i cittadini afgani che avevano collaborato con la nostra missione. Non abbiamo lasciato nessuno, li abbiamo accolti tutti in italia». Parole che fanno venire in mente le dichiarazioni del ministro Matteo Piantedosi sui migranti che non dovrebbero partire, sapendo che rischiano la vita. Per il capo dello Stato le cose sono molto chiare: «Tornano alla mente le scene dei cittadini che all'aeroporto imploravano un passaggio e ci fanno comprendere perché intere famiglie, persone che non vedono futuro, cercano di lasciare con sofferenza la loro terra per cercare una possibilità di futuro altrove».Giorgia Meloni dice la sua all'ora di cena, con un post su Facebook nel quale torna a chiedere l'aiuto dell'Ue, ribadendo che per lei il cuore del problema è la «lotta agli scafisti». Scrive la premier: «L'Italia non può rimanere più sola ad affrontare il fenomeno dell'immigrazione clandestina». Quindi aggiunge: «Non vogliamo più ritrovarci a piangere tragedie come quella avvenuta a Cutro: è nostro dovere, morale prima ancora che politico, fare di tutto per evitare che disgrazie simili si ripetano. Per questo motivo, nel consiglio dei ministri di giovedì e nel prossimo Consiglio europeo, il governo italiano continuerà la sua battaglia per fermare i trafficanti di esseri umani e le morti in mare».Ma la presidente del consiglio viene attaccata dai "Socialisti e democratici", il gruppo al Parlamento Ue di cui fa parte anche il Pd. «Come fa Giorgia Meloni a dormire la notte? Il suo silenzio sulla tragedia nel Mediterraneo è assordante e insostenibile. Il suo governo ha reso più difficili le attività di ricerca e soccorso e ha introdotto norme più stringenti contro le Ong. Queste persone potevano essere salvate, il governo italiano non si è mosso se non quando era ormai tropo tardi». Ribatte Carlo Fidanza, capodelegazione di FdI al Parlamento europeo: «Vergognoso sciacallaggio da parte del gruppo socialista. Una montagna di menzogne che qualifica la bassezza della sinistra europea». L'Ue, intanto, attraverso una portavoce della Commissione afferma: «Se non affrontiamo le cause che sono alla base della migrazione, ci troveremo davanti ad altre tragedie».© RIPRODUZIONE RISERVATA