Alonso ora si scopre infinito Red Bull e Ferrari inseguono
Il reportageStefano ManciniINVIATO A SAKHIRAlla soglia dei 42 anni, Fernando Alonso è finito in una squadra competitiva che gli promette un futuro compatibile con l'anagrafe. Il Gp del Bahrein è un primo assaggio. Dopo il miglior tempo nelle prove libere, ieri sera gli luccicavano gli occhi sotto i riflettori. «Abbiamo buone sensazioni, ma dobbiamo aspettare» è il suo invito alla calma. Troppe squadre ha sbagliato. Dopo i primi due titoli in Renault non ne ha azzeccata una. È andato alla McLaren l'anno del debutto di Hamilton, convinto di doversela giocare con ragazzino di belle speranze, coefficiente di difficoltà zero. Alla fine sono volati gli stracci e tra i due litiganti il Mondiale per un solo punto se l'è goduto Raikkonen con la Ferrari. L'anno successivo se n'è andato e Hamilton ha vinto il primo titolo. Fernando fa un biennio di purgatorio in Renault, in attesa di finire alla Ferrari, dove ha trascorso un lustro, ha sfiorato due titoli ed è tornato in McLaren per altre quattro stagioni frustranti. Poi ha lasciato la F1 per dedicarsi alle gare endurance, durante le quali ha rotto la macchina mentre era in testa nella 500 Miglia di Indianapolis. Nel 2021 è tornato in F1 alla Alpine e a fine 2022 aveva di nuovo le valigie in mano, destinazione Aston Martin. Quella che sembra uno scivolo verso la pensione si trasforma magicamente nell'occasione della carriera. L'ultima. Dietro al progetto vincente della Aston Martin c'è anche un italiano a capo degli ingegneri, Luca Furbatto, e un pacchetto di tecnici presi dagli altri team. «Correre tra i top 5 non è come lottare per la dodicesima posizione, perché la pressione è differente, l'adrenalina è differente. L'obiettivo è lottare per i Mondiali, ma non ancora quest'anno», chiude l'argomento il pilota spagnolo. Suo compagno di squadra è Lance Stroll, figlio del proprietario della scuderia Lawrence. Qualche giorno prima dei test, Lance si è rotto il polso destro cadendo in bici, è stato operato e si è messo ieri alla guida malgrado il dolore. Nelle riprese dalla camera car lo si vede mentre cambia l'impugnatura sul volante per sfruttare la forza del braccio sinistro, quello meno malconcio. Verstappen si è dovuto accontentare del secondo posto a un decimo e mezzo. L'Aston Martin ha spinto il motore al massimo, mentre la Red Bull si tiene sempre un margine per le qualifiche. Ma intanto il segnale forte è stato mandato. La Ferrari insegue. «La pole è difficile, ma questa Ferrari c'è» è il massimo dell'ottimismo che Leclerc è riuscito a esprimere dopo il quarto posto a mezzo secondo dal leader della classifichina. Sainz è rimasto indietro, 14°, perché ha interrotto la simulazione di qualifica a causa di un errore di guida. Da oggi si corre sul serio. --© RIPRODUZIONE RISERVATA