«Venezia. in estate ho commesso errori i giocatori chiave non hanno guidato il team»

Alessandro Ragazzo / VENEZIANon parlava da quasi tre mesi il presidente del Venezia Duncan Niederauer, dalla presentazione del direttore sportivo Filippo Antonelli, e pare essere passato un secolo. E, infatti, il dirigente americano parla un'ora di tutto e di più. Pure di argomenti forti: la rivoluzione di gennaio («Mi prendo la responsabilità degli errori dell'estate» dice), di arbitri, di un Venezia con maggiore equilibrio fra stranieri e italiani, di società, multe e pure della birretta di Pohjanpalo dopo la vittoria contro la Spal. Un avviso al finnico: stia attento, perché qui più d'uno si è "offeso" per non essere stato invitato. Battute a parte, quelle immagini viste ovunque sono piaciute e testimoniano pure il modo di vedere il calcio che è, e resta, un gioco.SOTTOSOPRASe in estate si è andati in una direzione, a gennaio se n'è presa un'altra, con Antonelli che ha rivoluzionato la rosa. E i risultati si sono visti. «È stato un mese difficile», spiega il presidente, «ho voluto lasciare la squadra tranquilla ma è stato fatto un ottimo lavoro in un mercato invernale complicato. In quello estivo sono stati fatti degli errori (e me ne assumo la responsabilità) ed era giusto correggere». Inevitabile che si parli dei big andati altrove, anche in Serie A come Ceccaroni e Crnigoj. «I giocatori chiave», prosegue il numero uno veneziano, «non hanno guidato la squadra come ci aspettavamo: non era una questione tecnica ma di motivazioni e di sposare la causa. Si pensava che avessimo smembrato il gruppo, mentre è qui che lottiamo minuto dopo minuto. Siamo imbattuti da cinque gare ma avrebbero potuto essere anche di più».QUANDO LA SVOLTA?Niederauer non si è svegliato una mattina e ha detto: "Così non si può andare avanti". No, la svolta è maturata un po' alla volta. «Non è facile identificare», rivela, «un momento preciso; avevo parlato con chi ci aveva portato in Serie A, diceva di voler ripartire, gli abbiamo esteso il contratto ma forse avevano avuto l'assaggio della categoria e sono state fatte delle scelte difficili. Quando c'è un bivio davanti, bisogna capire in quale direzione andare. La gara contro il Sudtirol è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: non abbiamo fatto un tiro in porta. Le mosse di gennaio sono state fatte sotto la guida del direttore sportivo Filippo Antonelli e il supporto dell'allenatore Paolo Vanoli: tutti erano sulla linea di dover cambiare». E dopo quando successo in campo, in società si sono visti anche gli addii di Ted Philipakos e Sonya Kondratenko: promossa Fabrizia Monteleone ma sarà affiancata da un'altra figura per promuovere il marchio. Inoltre Niederauer ha parlato di tre gruppi interessati a entrare come soci di minoranza ma la società non è in vendita.ARBITRIQui il presidente si toglie qualche sassolino dalle scarpe e la mente ritorna a Pisa e al Cittadella. «C'è stato qualche episodio spiacevole», attacca. «ma predichiamo il fair play: saremmo molto delusi se qualche nostro giocatore simulasse un fallo o un infortunio per avere l'intervento a favore del direttore di gara. Ma ci auguriamo che sia reciproco. Contro il Citta, pareva che Antonucci avesse subito un infortunio molto grave, invece, non solo, ha battuto il rigore da lui procurato ma è pure andato a esultare sotto la curva. Chiediamo il rispetto delle regole». E a proposito di regole, sul ritardo nel presentare i documenti della situazione patrimoniale intermedia, non polemizza ma riconosce l'errore. BIRRETTAFa ancora parlare il brindisi di Pohjanpalo. «Mi è piaciuta quella scena», dice il presidente «e a Vanoli non ha dato fastidio. Quello è stato un bel momento, arrivato dopo una prestazione di qualità e non si può essere sempre sotto pressione. È emerso il carattere di Joel». Cin cin, dunque. --© RIPRODUZIONE RISERVATA