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VENEZIAIl congresso destinato ad eleggere il nuovo leader del leghismo veneto? Dopo cinque anni di democrazia interna congelata dai commissari, molti veterani del partito lo attendono con ansia, ma Matteo Salvini non ha fretta ed esclude di convocarlo prima dell'estate come auspicato (e annunciato) da più parti. Di scena a Venezia in veste ministeriale, per la riunione della cabina di regìa delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina, il segretario federale plaude alla «grande partecipazione dei militanti e dei volontari» alle assemblee provinciali ma rinvia il redde rationem all'autunno e oltre...«Tra poco ci sono elezioni amministrative importanti, vogliamo vincere in Friuli Venezia Giulia come abbiamo fatto in Lombardia e in Lazio, in molte regioni i congressi di federazione non sono ancora conclusi, che fretta c'è?». Facile immaginare l'esultanza di Roberto "bulldog" Marcato - sfidante del commissario Alberto Stefani nella corsa alla segreteria - che nei giorni scorsi aveva bollato come «irricevibile e scandalosa» l'eventualità di uno slittamento.Né il calendario rappresenta l'unico focolaio di polemiche. Domenica, il congresso del Veneziano ha eletto segretario l'ex deputato di Noale Sergio Vallotto (309 voti a favore rispetto al rivale Antonio Di Luzio, fermo a 153) sostenuto da entrambe le correnti temporaneamente "coalizzate" contro il ribelle Gianluca Forcolin sponsor del candidato sconfitto.Ebbene, a spoglio concluso, una nota a firma dalla segreteria provinciale attribuisce a Vallotto (ieri muto come un pesce) l'esplicita volontà di sostenere Stefani. Facile immaginare l'inviperimento di Marcato e lo sconcerto degli eletti in Regione di rito zaiano - dall'assessore Francesco Calzavara ai consiglieri Fabiano Barbisan, Gabriele Michieletto e Roberta Vianello - che hanno sostenuto l'ineffabile noalese ritenendolo una figura "unitaria". -- Filippo Tosatto© RIPRODUZIONE RISERVATA