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Filippo Tosatto / VENEZIALa sensazione diffusa è diventata certezza. Una parte delle opere incluse nel dossier olimpico 2026 resterà sulla carta.A confermarlo è lo stesso ministro delle Infrastrutture, lesto ad alternare frecciate ai predecessori e proclami ottimisti: «Sono in carica da quattro mesi, stiamo sbloccando cantieri e progetti, per ciò che mi riguarda, nonostante gli anni di ritardo accumulati, l'80% delle infrastrutture finirà in tempo utile. Stiamo lavorando per accrescere questa percentuale, se tutti avessero fatto il loro dovere sarei più tranquillo però non rimpiango il passato e dico che i Giochi saranno un'eccezionale occasione di sviluppo non solo per Milano e Cortina, ma per tutta Italia, con milioni di turisti e miliardi di incassi. Se avessimo ascoltato i signori del no, i soliti gufi e menagrami, ora non staremmo parlando di grandi eventi e investimenti, non parleremmo di nulla».Parole di Matteo Salvini, a margine della lunga riunione della cabina di regia convocata a Palazzo Balbi. A Venezia, per l'occasione, anche il ministro dello Sport Andrea Abodi («Grande armonia al tavolo di discussione, stiamo cercando di sciogliere i nodi irrisolti, ogni quindici giorni renderemo conto dello stato di avanzamento dei lavori») e Giovanni Malagò.Il presidente del Coni plaude alla compattezza della squadra - «È stata la riunione migliore da quando abbiamo avuto l'onore di organizzare i Giochi invernali, lo sport oggi è particolarmente soddisfatto» - ma non transige sulle priorità: «Mi permetto di ribadire che di tutte le questioni all'ordine del giorno, agli impianti sportivi va riconosciuta la precedenza, perché in loro assenza non è possibile fare le Olimpiadi, poi è chiaro che ci sono valutazioni finanziarie che competono al Governo». Tant'è.Pungolati dai cronisti, i politici delegano volentieri ai manager le questioni più urticanti, a cominciare dall'ubicazione e dalle caratteristiche del villaggio olimpico. «Per i lavori a Campo di Sopra e Campo di Sotto vista la concomitanza di numerosi cantieri, si è deciso all'unanimità di spostare il cantiere della variante stradale con una forte riduzione degli impatti sul territorio», fa sapere, Luigivalerio Sant'Andrea, l'ad Milano-Cortina sottolineando che «il villaggio a Campo di sopra sarà allestito per ultimo, quindi montato e smontato per ospitare 1.200 persone tra atleti e tecnici.Cercheremo di contenere il più possibile i moduli abitativi. Espropri? Assolutamente no, anzi, ci saranno indennizzi per l'utilizzo temporaneo delle aree, in parte comunali e in parte private».Ruspe in azione: confermato per oggi l'avvio della demolizione della vecchia pista da bob "Eugenio Monti". Quanto costerà realizzare il nuovo impianto cortinese? «Circa 61 milioni di euro più gli interventi accessori, considerato che il ghiaccio sarà prodotto con flussi di acquedotto. Nei prossimi giorni chiuderemo la progettazione esecutiva per andare in appalto entro aprile, la demolizione controllata richiederà 60 giorni e poi partiranno i lavori che garantiranno anche la rigenerazione delle aree limitrofe, per circa sette ettari di estensione nel centro cittadino. In totale, 85 milioni». Nel dettaglio, fa eco Luca Zaia «realizzeremo il villaggio attraverso container presi a noleggio che saranno rimossi a conclusione dell'evento. Ho sostenuto con forza questa soluzione per consentire il risparmio del suolo».La prospettiva è apprezzata dal sindaco della perla ampezzana, Gianluca Lorenzi, mentre il governatore guarda già all'abbattimento delle barriere architettoniche all'Arena di Verona. «Per noi è un totem, vogliamo che questa operazione diventi una pietra miliare, un nuovo modello di accessibilità ai grandi monumenti pubblici, non solo per gli atleti ma anche per i cittadini e per i disabili. Confermo che lì faremo apertura delle Paraolimpiadi e la chiusura delle Olimpiadi. Obiezioni? Ricorsi? Sull'Arena non indietreggiamo di un millimetro».Che altro? La destinazione delle gare di pattinaggio dopo l'uscita di scena di Trento. Torino e il Piemonte si fanno avanti e offrono il Lingotto, il ministro dello Sport non si sbilancia («Valuteremo ogni ipotesi») ma Zaia esclude passi indietro: «Il Veneto avanzerà una sua proposta. Longarone? No, ma al momento non aggiungerò altro».Un dubbio: a quanto ammonta il surplus di spesa provocato da rincaro delle materie prime e inflazione? «L'aumento dei costi, che prevediamo abbastanza lieve, è in fase di valutazione, in ogni caso che il Governo si impegna a coprirla», replica Abodi. La circostanza potrebbe determinare la rinuncia di opere giudicate non prioritarie? Stavolta Salvini è laconico: «No». Al suo fianco, Attilio Fontana e Maurizio Fugatti, i presidenti di Regione Lombardia e Provincia di Trento, annuiscono convinti. Si vedrà. Si vedrà. --© RIPRODUZIONE RISERVATA