Fusina, ora l'home port slitta alla fine dell'estate «Serve ok del Ministero»

Eugenio PendoliniSi allungano i tempi per realizzare il terminal "home port" di Fusina. Con la stagione crocieristica che inizierà a Chioggia a metà marzo e a Marghera nei primi giorni di aprile, l'entrata in funzione della tensostruttura da tremila metri quadri era prevista se non all'inizio della stagione almeno nelle primissime fasi. Ora invece, se tutto filerà liscio, la sua realizzazione slitterà a settembre (le banchine a disposizione di crociere e traghetti resteranno quattro). Il motivo sta nell'inserimento da parte del commissario straordinario Fulvio Lino Di Blasio di questa nuova struttura all'interno di un procedimento già in corso da tempo per l'aggiornamento della Via (valutazione di impatto ambientale) richiesta dal ministero dell'Ambiente per Fusina e l'utilizzo delle sue darsene. Lo slittamento non lascia tranquilli gli operatori portuali e si aggiunge ai problemi dell'accessibilità e della sicurezza della navigazione con condizioni meteo difficili. Costo di 3 milioni Un' importanza strategica, quella rivestita dal nuovo terminal presentato lo scorso dicembre, che punta ad aumentare il numero di navi che sceglieranno di fermarsi a Venezia in modalità "home port", quindi con l'impiego del personale dedicato ai servizi per i crocieristi. Un tassello che rientra in un accordo più ampio con Vtp, che finanzierà il mini terminal del valore di circa 3 milioni «informazioni da integrare»«La nuova tensostruttura», spiega il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale, Fulvio Lino Di Blasio, «è stata integrata nelle informazioni fornite al ministero sull'aggiornamento della Via per Fusina, già in corso a prescindere dalle crociere. Ora dovrà essere rilasciata la Via, poi Vtp potrà realizzare i lavori. Purtroppo i ritardi nella consegna dei materiali ci fanno andare verso la fine agosto». Questa tensostruttura da tremila metri quadri servirà fino a 31 dicembre 2026. «Durante questo periodo», aggiunge Di Blasio, «andremo a fare la caratterizzazione e la Via sia del canale Malamocco-Marghera sia del Vittorio Emanuele, se questo iter dovesse concludersi favorevolmente ci sarebbe traffico aggiuntivo di navi più piccole verso la Marittima». Sull'intervento di marginamento del canale dei Petroli, pende un esposto dei comitati ambientalisti.Struttura per le visite giornaliereUn'altra tensostruttura provvisoria di qualche centinaio di metri quadri, senza necessità di Via, servirà invece per i crocieristi che rientrano dalle escursioni giornaliere. Questa sarà garantita fin dalle prime battute della stagione. Possibili navi in radaIntanto, ad aprile inizierà la stagione crocieristica all'insegna degli approdi diffusi. Dalle prime indiscrezioni sul calendario, emerge l'arrivo per una dozzina di volte della Norwegian Gem, la stessa che un anno fa sperimentò la modalità della rada con trasbordo di passeggeri a bordo dei lancioni in Riva Sette Martiri. Facile immaginare che dunque l'esperimento potrebbe essere replicato nel 2023 anche alla luce del bando di Vtp dello scorso novembre con cui erano stati stanziati 3 milioni per il trasporto di passeggeri da e per le navi alla fonda in rada. «È un tema sensibile allo studio tra Autorità, Vtp e Capitaneria», spiega Di Blasio, «il godimento della città deve essere fatto in maniera sostenibile. Vero è che i collegamenti con la nave in rada vengono fatti in maniera non molto difforme da tutti gli altri arrivi in città, se non che vengono fatti da una nave bianca. Per il momento non c'è ancora nessuna ufficialità rispetto agli arrivi in rada». --© RIPRODUZIONE RISERVATA