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l'analisiStefano ManciniINVIATO A SAKHIR«Sono stato sulle Dolomiti, ho scalato e sono in grandissima forma. Mai stato meglio». Charles Leclerc sorride per la prima e unica volta durante la conferenza stampa di fine test. Quando si passa a parlare di motori, l'umore cambia: «La Red Bull è veloce, c'è da lavorare». La Ferrari si ritaglia il ruolo di inseguitrice. Ventiquattro ore di test non spostano gli equilibri ereditati dalla trascorsa stagione. A fine sessione, il più veloce è Sergio Perez: 1'30''305, un paio di decimi sotto la pole position ottenuta da Leclerc un anno fa. Verstappen non compare nell'ordine di arrivo, perché aveva concluso venerdì il lavoro. Ieri si è limitato a parlare con gli ingegneri della Red Bull e ad annunciare che si è divertito: «La macchina si guida che è un piacere, mi aspetto di rivincere il titolo». Ma nulla è scontato. Le monoposto di Formula 1 sono sempre più sensibili: la temperatura dell'aria, quella dell'asfalto, il tipo di mescola delle gomme possono spostare il risultato di oltre un secondo. Sakhir in questi giorni regala un bel sole, cielo azzurro e serate miti. Perez ha aspettato il crepuscolo per piazzare la stoccata, in condizioni ritenute ideali. Così hanno fatto anche Lewis Hamilton 2° con la Mercedes e Valtteri Bottas 3° sull'Alfa Romeo che, però, hanno usato una mescola di gomma più morbida e veloce. Il loro tempo è meno realistico, come testimonia il pilota inglese: «Abbiamo avuto giorni abbastanza difficili, ci sono problemi di cui ci stiamo occupando». E arriviamo ai due ferraristi, staccati di otto decimi dalla Red Bull. I tempi di Leclerc e Sainz sono stati ottenuti nelle ore centrali della giornata, in condizioni peggiori rispetto a quelle incontrate da Sainz. Ballano otto decimi che la Ferrari potrebbe essere in grado di recuperare in qualifica, ma non nel passo gara. Sulla distanza c'è ancora differenza tra le due macchine. Torniamo alle parole di Leclerc: «Abbiamo una vettura più veloce in rettilineo, ma questo aspetto ne ha modificato il comportamento. Dobbiamo ancora trovare il giusto assetto per le nuove specifiche». Parte del malumore del pilota monegasco dipende dal lungo e noioso lavoro sugli assetti. Ha passato ore e ore a provare differenze minime, mentre Perez e Verstappen si divertivano su una Red Bull subito a misura di pilota.Anche Sainz è avaro di complimenti: «Di sicuro non siamo lenti, ma per capire se questa macchina asseconda il mio stile di guida devo aspettare di tirarla al limite in qualifica». Appuntamento a sabato prossimo. Esaurite le tre giornate di test, la Formula 1 rimane in Bahrein per la prima gara della stagione. Le temperature potrebbero salire all'improvviso e riscrivere le classifiche, ma Red Bull e Ferrari sembrano sufficientemente lontane dalla concorrenza, al punto di giocarsi il campionato a due. Hamilton ha rianimato le speranze della Mercedes, che al momento difende il terzo posto. La sorpresa di questa anteprima stagionale è la Aston Martin di Fernando Alonso, che a 41 anni si diverte a fare scommesse sul futuro: «È sempre una sfida cambiare team e imparare cose nuove. E poi qui c'è un progetto per crescere: a maggio o giugno aprirà la nuova fabbrica, avremo una nuova galleria del vento e sono pronti altri investimenti». Il sogno nascosto di Fernando: tornare a duellare con il 38enne Hamilton, come ai vecchi tempi che sembrano non passare mai. --© RIPRODUZIONE RISERVATA