Superbonus

Luca Monticelli / romaIl governo conferma lo stop alla cessione dei bonus edilizi dopo il 16 febbraio, ma apre all'utilizzo degli F24 per sbloccare i vecchi crediti incagliati che secondo il Tesoro sono superiori alle previsioni e ammontano a 19 miliardi. Nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi tra l'esecutivo e le categorie del settore edilizio, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti annuncia anche la possibilità di valutare piccole deroghe per garantire ancora lo sconto in fattura alle famiglie meno abbienti, agli incapienti e ai comuni del cratere del terremoto. Se ne riparlerà in un tavolo tecnico insieme alle associazioni delle aziende. La strada tracciata riprende una proposta di Ance e Abi e funziona così: le banche utilizzano gli F24 compilati dai clienti per pagare le tasse e li riversano all'Erario, compensandoli con i crediti del Superbonus. Il meccanismo serve per ridare capienza fiscale alle banche, che così possono ricominciare ad acquistare i crediti. Secondo alcuni partecipanti alla riunione, Giorgetti avrebbe fatto riferimento agli F24 «diretti», relativi ai contributi, parlando di uno spazio fiscale per il 2023 di 30 miliardi di euro. Una stima che però al momento non trova riscontro tra le banche che sembrano scettiche sul poter riattivare uno spazio così grande.Durante la discussione, le imprese hanno chiesto l'aiuto delle partecipate come Eni e Enel, che in virtù degli extraprofitti realizzati con la crisi energetica potrebbero dare una mano nell'acquisto dei crediti. Stesso discorso per Rfi, che invece potrebbe avere uno spazio contributivo (grazie ai suoi dipendenti) molto ampio da compensare con i crediti fiscali. Ipotesi che sembrano comunque difficili da prendere in considerazione, così come un intervento di Cassa depositi e prestiti e di Sace, i cui vertici hanno incontrato i ministri Giorgetti, Gilberto Pichetto, Adolfo Urso e il sottosegretario Alfredo Mantovano prima del vertice con i costruttori, le confederazioni e le cooperative. Il ricorso a Cdp appare lungo e complesso, esattamente come la cartolarizzazione delle attività fiscali, che andrebbero poi collocate sul mercato con società veicolo specializzate. Le imprese invece auspicano risposte rapide. Quindi la priorità del governo per evitare il default di 25mila Pmi e lo stop a 90mila cantieri è sbloccare i 19 miliardi incagliati: «Lo sforzo che faremo nei prossimi giorni con i tavoli tecnici è come far sgonfiare questa bolla», spiega Giorgetti. Le confederazioni escono da Palazzo Chigi soddisfatte a metà. Confedilizia spera in un'attenuazione delle nuove norme, ad esempio mantenendo la cessione del credito per il Sismabonus e per l'eliminazione delle barriere architettoniche. Confapi vorrebbe anticipi fatti dalle società partecipate, mentre la Cna se la prende con «il caos provocato dal decreto del governo» e si augura un tavolo per il riordino degli incentivi per l'efficientamento energetico anche alla luce della nuova direttiva europea sulla casa, che impone di raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e la D nel 2033. L'Alleanza delle cooperative comprende le motivazioni del blocco legate ai conti pubblici, tuttavia auspica che le Onlus possano continuare a cedere il credito per «le esigenze di gestione del rischio sismico e per interventi di risparmio energetico su edifici in classe F e G». Mentre a Palazzo Chigi si discuteva, fuori andava in scena una protesta di una delegazione dell'associazione "Esodati del Superbonus", che con cartelli e cori ha denunciato il mancato invito del governo. Queste persone si ritrovano con i lavori di ristrutturazione avviati in casa, ma non completati perché le ditte non riescono a cedere i crediti. Il Partito democratico ricorda che la maggioranza ha bocciato sia un emendamento dei dem alla manovra che prevedeva l'aiuto di Cdp per riattivare il mercato dei bonus edilizi, sia l'utilizzo degli F24 per compensare i crediti. Intanto Cgil e Uil sono pronte allo sciopero e chiedono di essere ascoltate. I posti di lavoro che potrebbero saltare, secondo le prime stime della Fillea, sono più di centomila. --© RIPRODUZIONE RISERVATA