Storie di vita e racconti di luoghi negli sguardi veneziani di Aliagas

La Fondazione dell'Albero d'Oro ospita, sino al 2 aprile, a palazzo Vendramin Grimani sul canal Grande a Venezia, una mostra di Nikos Aliagas, "Regards Vénitiens", frutto di una residenza artistica del fotografo francese, svoltasi tra luglio e dicembre 2022. Aliagas, genitori greci, cittadinanza francese, giornalista e presentatore televisivo molto noto oltralpe, è un fotografo autodidatta con all'attivo una trentina di mostre in Europa. Il suo "pellegrinaggio di osservazione", come è stato definito, lo ha portato a immortalare una Venezia piena di umanità, segreti ed echi lontani, attraverso mani, volti in cui il passare degli anni ha scavato i solchi di una vita, momenti quotidiani o paesaggi scelti per istinto. «Il problema era: cosa fotografare ancora di Venezia? E i veneziani si sarebbero lasciati immortalare?». Per risolvere il quesito Aliagas prende a modello uno spicchio di città, la quotidianità straordinaria di campo San Polo, cuore di un sestiere ancora molto veneziano, e lascia che siano le immagini, in bianco e nero, a raccontare le storie di chi vive e fa vivere questi luoghi. Emergono così il tabaccaio e la pasticciera, il droghiere e il cartolaio, il barbiere e i suoi clienti, facce e gesti sfumati, molte mani, giochi di riflessi e di rimandi in inquadrature in cui le linee rette e curve si posano su un volto oppure all'angolo di una calle. Convinto che Venezia fosse una realtà senza tempo, Aliagas, che sino all'anno scorso non vi era mai stato, scopre l'esistenza delle tracce del tempo, uno dei suoi temi prediletti, volti a catturare un istante sospeso nell'implacabile finitezza di una vita, come testimoniano le sue opere esposte in Francia, Belgio, Svizzera, Grecia, alle quali unisce, oltre all'attività di presentatore, un'altra da fotografo engagé, partecipando a progetti curiosi come il biglietto di auguri della Città di Parigi, la campagna sul mecenatismo culturale degli Amis du Louvre o il calendario dei pompieri di Parigi. "Regards Vénitiens" si inserisce nel filone dedicato alla fotografia che la Fondazione dell'Albero d'Oro ha avviato dalle sue prime esposizioni con le testimonianze di Patrick Tourneboeuf e del veneziano Ugo Carmeni, programmazione che ad aprile vedrà un grande progetto espositivo dedicato al viaggiatore e medico Nicolò Mannucci, il "Marco Polo dell'India". --M. G.