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veronaPreoccupavano tanto i Kiss con i loro fuochi d'artificio, e invece è stata la stella cometa del Natale a frantumare i gradoni romani dell'Arena di Verona. Un pezzo della gigantesca struttura in acciaio, alta 70 metri e lunga 82 per 78 tonnellate di peso, si è staccato in fase di smontaggio ed è rotolato fino al cento dell'anfiteatro, scheggiando e sbriciolando il marmo secolare. L'intera struttura è stata sequestrata e tale rimarrà fino al 30 gennaio prossimo. La Procura ha aperto un'indagine per danneggiamento colposo. Sono 38 anni che l'enorme decorazione viene installata in piazza Bra ma questo incidente potrebbe cambiare il corso della storia, perché potrebbe essere l'ultima volta che viene autorizzata. Dopo due mesi abbondanti di foto e magia, le operazioni di smontaggio dell'archi-scultura finita nel Guinness dei primati sono iniziate di primo mattino. La ditta Metal System Srl di Costa Volpino (Bergamo) era incaricata di rimuoverla. C'era la gru, c'erano gli operai a terra e altri sulla sommità dell'anfiteatro, vicino al punto in cui la coda della cometa posava. Ma durante la movimentazione qualcosa è andato storto e un grosso pezzo di coda è precipitato all'improvviso. La massa d'acciaio è rotolata portandosi via pezzi dei gradoni romani. La carcassa rimasta a terra, con i frammenti di marmo accanto, è l'istantanea simbolo di questo incidente che colpisce un simbolo universale che parla dell'Italia al mondo intero. I lavori erano stati appaltato dalla Fondazione Verona per l'Arena, ente nato per organizzare ogni la mostra internazionale dei presepi e per allestire, appunto, la cometa a cavallo dell'anfiteatro. Succede dal 1984 e nel 2013 la struttura rischiò addirittura di non essere più montata per mancanza di fondi. Grazie all'accordo firmato tra il gruppo dolciario Vicenzi e la Fondazione, venne superato il problema dei costi per il montaggio e lo smontaggio della stella. Il sopralluogo è stato affidato dal comandante della polizia locale Luigi Altamura, che si è occupato poi degli interrogatori in comando. Sono stati sentiti gli operai all'opera e anche il titolare dell'azienda, che era presente al momento del crollo. Gli investigatori, sulla base delle informazioni raccolte, sono propensi a formulare due ipotesi: l'incidente è successo per un errore di manovra della gru, oppure per un guasto tecnico. «Il basamento si è sganciato all'improvviso», hanno ripetuto sotto choc gli addetti dell'impresa. «È un ulteriore monito al fatto che, quando si fanno le cose in Arena, va tenuta alta l'attenzione», dice il sovrintendente Vincenzo Tiné, che l'estate scorsa aveva intrapreso un braccio di ferro con gli organizzatori del concerto dei Kiss per vietare fuochi artificiali e coreografie pirotecniche sul palco. Sempre lui era arrivato addirittura a vietare il videomapping del tricolore in occasione della festa degli Alpini. Il pericolo, invece, è arrivato dall'usanza che durava ormai da 38 anni. «Provo davvero tanto dispiacere» ammette Alfredo Troisi, segretario generale della Fondazione Verona per l'Arena. «Sono 38 anni che mettiamo la stella cometa come simbolo del Natale a Verona. Io credo sia senz'altro dovuto a un problema tecnico. In ogni caso, l'azienda è assicurata. Sicuramente provvederemo a riparare il danno suo gradoni». «Ciò che è successo oggi dimostra, se ve ne fosse bisogno, che l'utilizzo dell'Arena deve essere accompagnato da grande perizia e rispetto, perché qualsiasi danno rappresenta una ferita non sanabile», dice la vicesindaca Barbara Bissoli, subito dopo il sopralluogo eseguito insieme al sindaco Damiano Tommasi. --© RIPRODUZIONE RISERVATA