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il dossierMaria DucoliQuando è il momento di scegliere l'Università in cui laurearsi, il Veneto resta una delle mete preferite dai diciottenni italiani. Anche se, per attrattività in ambito nazionale, insegue Emilia Romagna, Lombardia e Lazio. A confermarlo è il report della società di consulenza Talent's Venture, che ha fatto luce sulla mobilità studentesca. Pier Giorgio Bianchi, co-fondatore della società, ha sottolineato in un'intervista, l'importanza degli studenti fuori sede, «un tema che sarà strategico per gli atenei e per le pubbliche amministrazioni. La presenza degli universitari ha un effetto sui territori e con il calo demografico in vent'anni i diciottenni diminuiranno del 25%».il quadroSe lo scenario futuro non è dei più incoraggianti, i risultati ottenuti dall'analisi dei flussi di immatricolazioni tra gli atenei nell'anno 2021-2022 fanno emergere un orgoglio veneto. Nonostante le regioni con maggior affluenza di studenti fuori sede siano quelle in cui si possono trovare i grandi atenei - Emilia Romagna, Lombardia e Lazio - il Veneto dimostra di essere uno dei fiori all'occhiello dell'istruzione italiana. Tra le Università più accoglienti Padova si colloca seconda solo rispetto a Bologna - con 9.019 fuori sede, di cui il 50,3% formato dagli intra regionali - superando anche Milano e La Sapienza di Roma. Bene anche per lo Iuav di Venezia con l'84,6% di fuori sede. L'IMPATTO SULLE CITTàSe gli atenei sono una ricchezza per la vita e il futuro del Paese, gli studenti che li frequentano sono altrettanto per i territori in cui arrivano per studiare. Tra le province più dipendenti dai fuori sede, Padova si colloca al settimo posto con il 4,3%. Il primato è tutto toscano con Pisa che registra l'8,2% di studenti non pisani rispetto alla percentuale dei residenti. Se i numeri rendono bene l'idea di quanto la popolazione studentesca sia importante nelle città, emerge chiaramente la contraddizione che spesso porta gli atenei e le politiche cittadine a non investire sulla residenzialità studentesca. il nodo ospitalitàTra le migliori 15 province in fatto di student housing, anche Padova e Venezia. Eppure, analizzando i dati si può vedere come tra il numero di immatricolati fuori sede e quello dei posti letto ci sia un vuoto. A fronte di 39.748 studenti che hanno avviato nel 2021-2022 la loro carriera universitaria a Padova, sono 1.567 posti letto disponibili. O ancora Venezia: 18.327 contro 586 posti nelle residenze convenzionate. Che ci sia un problema è lampante.ATTRATTIVITàDei dati più incoraggianti riguardano l'attrattività, variabile che insieme alla capacità di trattenimento permette alle regioni di giocare la partita della mobilità. L'Ica (Indice capacità di attrazione) riguarda la percentuale dei fuori sede nazionali che la regione attrae al di fuori dei propri confini, mentre l'Ict (Indice capacità di trattenimento) considera gli studenti che si sono immatricolati nella regione di residenza. Il Veneto si colloca in quarta posizione rispetto all'attrattività, con il numero di fuori sede che è aumentato nell'ultimo decennio, passando dai 6,1% del 2010-2011 ai 7,9% del 2021-2022, miglioramento che non ha accomunato tutte le regioni, con il Lazio, Abruzzo, Toscana, Friuli, Liguria e Puglia in calo. Va detto però del progresso dell'Emilia Romagna, dal 17,2% al 21,6%. Ottimi risultati anche per la capacità di trattenimento, con l'82% degli studenti che si sono immatricolati nella loro regione di residenza. La percentuale è diminuita rispetto al 2010-2011 dove si attestava intorno all'83,2%, ma il dato è comunque positivo. Più preoccupante è il caso della Liguria, dove dall'81% si è scesi al 68,8%, o della Calabria, in cui dal 66,11% si è passati al 47,8%.I FLUSSIMa chi in Veneto non resta, non si sposta di molto. Circa il 10% degli studenti si dirige in Emilia Romagna, tra il 2 e il 4,99% in Friuli Venezia Giulia e tra il 5 e il 9,99% in Lombardia. Per quanto riguarda invece le rotte inter-regionali, nella top 3 anche Padova- Ferrara, polo di attrazione per le materie scientifiche, per scienze motorie e scienze dell'educazione e della formazione. Chi invece lascia il Veneto alla volta di Bologna, lo fa per perseguire interessi di studio in ambito giuridico e artistico. GLI INDIRIZZINelle classifiche degli atenei più attrattivi, Verona conquista il primo posto per il settore informatico con 166 matricole fuori sede inter-regionali nel 2021-2022 e l'Università Ca' Foscari di Venezia per le lingue e la linguistica con 453 studenti provenienti da fuori Veneto. Al terzo posto per psicologia c'è Padova (288), preceduta da Perugia (485) e Chieti e Pescara (387). Una pagella positiva quella veneta, con qualche esame di riparazione in fatto di politiche a sostegno della residenzialità. Tenuto conto, però, della crescita (per non dire della concorrenza) fatta registrare dell'Emilia Romagna. --