Benzina, gas, mutui Stangata in bolletta l'inflazione mangia uno stipendio intero

Mitia Chiarin«Se non si inverte in fretta la tendenza il rischio è la "Caporetto" dei consumatori». All'Adico di Mestre fanno i conti dell'effetto combinato di inflazione all'11 per cento, che spinge in sù i prezzi di beni di consumo e servizi, e dei rincari energetici che rendono sempre più complicato, per tante famiglie, arrivare alla fine del mese. Nel 2023 i veneziani spendono 458 euro in più per la spesa e servizi. Calcolando anche 12 pieni di benzina (uno al mese di media), la rata del mutuo variabile (che riguarda in città circa 45mila famiglie), l'aumento altalenante dei costi del gas, ecco che il conto sale a 1.240 euro da pagare in più rispetto al già disastroso 2022. Senza la spada di Damocle del mutuo bancario, gli aumenti invece valgono sui mille euro in un anno. TUTTI PIù POVERIEcco la stima degli effetti dei rincari sulla spesa dei veneziani, calcolati per il nostro giornale dall'associazione consumatori Adico, e che ha considerato gli incrementi di prezzi che ci ritroviamo a sostenere a gennaio 2023 rispetto alla spesa media mensile del 2022. Venti per cento in più per gli alimentari che subiscono l'aumento più preoccupante. Alimentari, più 20 per centoFare la spesa per la famiglia costa il 20 per cento in più ed è questo l'incremento più forte. Utili sono le rilevazioni dell'ufficio Statistica del Comune di Venezia che a metà gennaio renderà disponibili i dati sui prezzi di dicembre e che ha intanto diffuso i prezzi di novembre 2022, a conferma dei rialzi generalizzati: arance più 16.7 per cento; zucchero più 12,6 per cento; uova più 4 per cento come le patate; la pasta fresca vede aumenti del 3,7 per cento; il pesce del 2,5% e il latte del 3%. E così torna la caccia alle offerte e alla spesa al discount. I prezzi degli articoli per la casa aumentano del 1,20 per cento, i trasporti di quasi il 2 per cento; altri beni e servizi superano il 5,6 per cento di aumento. Una situazione che crea decisamente apprensione in tante famiglie a basso reddito e tra i pensionati con la minima ma che non tranquillizza neanche le famiglie del cosidetto ceto medio. A conferma di una sensazione, oramai diffusa, di precarietà e maggiore povertà. APPRENSIONE GENERALE«Il 2023 si è aperto sulla scia del 2022 solo che ora le famiglie sono davvero stremate dopo un anno di stangate soprattutto sul fronte delle bollette», conferma Carlo Garofolini, presidente dell'associazione. «Nel Veneziano, come testimonia una recente ricerca della Cgia di Mestre, fra le 23 e le 38 mila famiglie erano in difficoltà energetica già nel 2020 con difficoltà a pagare luce e gas, addirittura problemi a riscaldarsi. Figuriamoci come sarà la situazione ora in questo 2023, dopo un anno, il 2022, in cui il costo dell'energia è raddoppiato. Vediamo ogni giorno, in Adico, la disperazione di molte persone che magari fino a due anni fa non riscontravano alcun problema economico. Cosa succederà, ora? Se non cambierà qualcosa in particolare per i costi di luce e gas, una famiglia veneziana su quattro non riuscirà a onorare gli impegni mensili». Garofolini ribadisce: «La politica ora può solo tamponare la situazione cercando di aiutare anche quel ceto medio spesso escluso da bonus e benefici pur vivendo enormi difficoltà. Ora è importante che i cittadini adottino comportamenti virtuosi, sia riducendo i consumi energetici, sia evitando spese inutili, sia contenendo il costo del carrello della spesa ovvero scegliendo prodotti in offerta o a marchio interno. Il problema è che molte persone ci segnalano a Mestre e a Venezia un'impennata dei prodotti alimentari, frutta e verdura in testa. Prezzi raddoppiati se non triplicati o quadruplicati». --© RIPRODUZIONE RISERVATA