«Cambieremo la legge» La promessa del governo
Maria Ducoli / VeneziaStudente capofamiglia. È questo uno dei requisiti richiesti per ottenere il risarcimento dell'Inail in caso di infortuni e tragedie, come quella di Giuliano De Seta. Requisito inserito in una norma che ha rivisto i parametri Inail tre anni fa ma che salta fuori all'improvviso ora con il suo carico di indignazione.Sull'argomento interviene anche il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: «Bisogna tutelare di più i nostri ragazzi», replica al nostro giornale. «Stiamo lavorando per predisporre una normativa più giusta e avanzata».Anche perché la vita degli studenti vale molto di più di qualsiasi calcolo risarcitorio. La scia di sangue in stage di cui l'Italia si è macchiata da nord a sud va fermata. La domanda che si sono posti in molti dopo aver saputo del mancato risarcimento dell'Inail alla famiglia di Giuliano De Seta è solo una: è giusta una regola che esclude il risarcimento a chi non è capofamiglia, quando si parla di ragazzi che hanno dai 16 ai 18 anni? I primi ad essere perplessi sono proprio gli studenti. Tra qualche settimana avrà inizio il secondo quadrimestre che, per molti di loro, coincide con lo stage. Nessuno vole che si ripeta quanto accaduto a Giuliano De Seta e alla sua famiglia. «Purtroppo non ci sentiamo tutelati. La scuola e lo Stato devono proteggerci» commenta Federica Nalon, liceale. Anche perché non è che l'assicurazione non ci sia. C'è, è un obbligo. Ma con un ma: nel caso di infortuni e tragedie sul posto di lavoro durante lo stage. L'indennizzo è calcolato attraverso diversi freddi parametri. A stabilirlo è una modifica del 2019 alla circolare del 2016 che li ha cambiati. Carmela Palumbo, dirigente dell'Ufficio scolastico regionale non si sbilancia. «Gli studenti in stage sono equiparati ai lavoratori e quindi sono per legge coperti dall'assicurazione. Sul caso De Seta non sono aggiornata» commenta. Il mancato risarcimento non scuote solo il Ministro Valditara, ma anche Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. «È inspiegabile la decisione dell'Inail di negare il risarcimento alla famiglia di Giuliano» afferma. «Saremmo lieti se la direzione generale dell'Inail potesse rivedere la decisione che appare obiettivamente ingiusta e che lascia perplessità più che legittime, considerando che è indispensabile, nel mentre si effettuano stage di ogni genere, garantire la massima copertura assicurativa». Se la destra è scettica e chiede spiegazioni, non è da meno la sinistra. «Questo oltraggio alla memoria di Giuliano De Seta è intollerabile. Non basta fermarsi alle parole, mi attiverò in tutte le sedi opportune per porre rimedio a questa scelta disumana e per proteggere chi, a 18 anni, deve solo studiare e non rischiare la vita» commenta Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana. «Avanti con la commissione d'inchiesta e basta con lo sfruttamento mascherato». «Una decisione totalmente inaccettabile» afferma la deputata Pd Rachele Scarpa. «Deve essere interesse di tutti i gruppi politici modificare norme come queste che appaiono completamente inadeguate e anche discriminatorie». Vista la normativa, il rischio è che il caso di Giuliano possa diventare il primo di una serie, considerando che raramente uno studente delle superiori è un capofamiglia. «Secondo l'Inail la vita di Giuliano De Seta» rileva la deputata Scarpa «non valeva niente. Non valeva niente perché era uno studente e non guadagnava soldi, per questo la sua famiglia non riceverà alcun risarcimento. Non valeva niente perché era l'ultimo degli ingranaggi di una macchina che deve avere come centro la produttività». --© RIPRODUZIONE RISERVATA