L'indiano di Venezia che piace al cinema italiano

VENEZIA"Dopo Kabir Bedi in Italia c'è il nostro John Kennedy Ben Gomas". Titolava così il quotidiano nazionale indiano Malayala Manorama nel 2018 quando sono stati girati a Venezia "15: 17 to Paris" di Clint Eastwood e "Spiderman far from Home". Noto a tutti come l'indiano di Castello, dal sestiere veneziano in cui risiede, Gomas è infatti una vera celebrità nella patria d'origine per la sua partecipazione alle grandi produzioni internazionali, ma sta velocemente conquistando anche il cinema italiano. Ha infatti appena concluso in Lazio le sue scene nell'attesa serie "Dostoevskij" con Filippo Timi, firmata dai fratelli D'Innocenzo per Sky, lo vedremo in primavera su Rai1 in "Un passo dal cielo 7", è attualmente su Prime Video nel film "Improvvisamente Natale" con Diego Abatantuono e su Raiplay nella serie "Il Santone - Le più belle frasi di Osho" con Neri Marcorè. Insomma quando c'è una "quota indiana" da rappresentare nelle fiction i riflettori dei casting director sono puntati su di lui. «Nella serie thriller di Sky sono l'acquirente di una casa dove avverranno tragedie», svela Gomas, «mentre per "Un passo dal cielo" sono un testimone chiave, nel film di Natale girato in Cadore, invece, interpreto una scena comica come assistente alla vendita dell'hotel di Abatantuono e vengo preso di mira dal sabotaggio dei bambini, il ruolo più complesso però è stato quello per "Il Santone", perché nascondo in casa mia per molto tempo Marcorè, ricercato dalla polizia».Gomas arriva in Italia nel 1997 per entrare in seminario a Roma, ma la sua vera vocazione, fin dalla tenera età quando recitava sopra ai banchi di scuola, è sempre stata il cinema, così abbandona gli studi teologici e riesuma il suo diploma alla School of Drama Kollam Sopanam. Si trasferisce a Venezia, dove incontra l'attore Alessandro Bressanello, che ne riconosce il talento e lo introduce nel giro degli addetti ai lavori. Si comincia allora dalle serie "Mozart in the Jungle" con Monica Bellucci e si arriva a "Non mi lasciare" per la Rai e a "Welcome Venice" di Segre.Non c'è però il rischio di cadere nella "macchietta" dell'immigrato? «Per un professionista non esistono parti piccole o grandi, e gli sviluppi ci sono sempre», risponde Gomas, «nel film di Eastwood facevo proprio il venditore ambulante e benedico il giorno in cui sono stato diretto dal suo genio, con Marcorè siamo diventati veri amici, i fratelli D'Innocenzo mi hanno salutato con una promessa: ti richiameremo». La presenza di Gomas nelle fiction s'inserisce in una nuova tendenza. «Lo chiamiamo effetto "Bridgerton"», spiega l'agente Mira Topcieva, «dalla nota serie Netflix con personaggi di tanti "colori": da qualche anno anche il cinema italiano vuole rappresentare una società multietnica e gli attori stranieri sono sempre più richiesti". --ELENA GRASSI