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veneziaSi chiamano "morti bianche". Ma in realtà, per il Veneto, il 2022 è stato un anno nerissimo, che soltanto nei primi 11 mesi dell'anno ha fatto contare 104 vittime sul lavoro, 7 in più rispetto a quante se ne fossero registrate l'anno prima. «Sono dati drammatici, soprattutto considerando che da questi numeri, rispetto al 2021, sono quasi completamente spariti gli infortuni mortali per Covid» analizza Mauro Rossato, presidente dell'osservatorio sicurezza Vega Engineering di Mestre.E, nel settore delle costruzioni, gli incidenti mortali sono aumentati persino di tre volte, rispetto al 2021. Numeri che proiettano il Veneto al secondo posto della tristissima classifica regionale degli incidenti mortali sul lavoro o verso il luogo di lavoro. Cifre che indicano che, in media, di dieci incidenti mortali che avvengono in Italia, uno ha luogo proprio nella nostra Regione. Dati drammatici, forniti da Vega-Osservatorio sicurezza: bilancio di una strage. Cifre che si accompagnano ad altre, a loro volta preoccupanti: il numero degli infortuni sul lavoro, anch'essi in crescita. Le 3.566 denunce di malattia professionale tra gennaio e novembre, il 13.1% in più rispetto a un anno fa; e le 78.371 (+24.5%) denunce di infortunio. Una situazione allarmante, considerando anche che, nel resto d'Italia, la cifra degli infortuni mortali ha subìto una regressione, rispetto al 2021. Regressione che invece in Veneto non c'è stata. Tra le vittime, anche Giuliano De Seta, lo studente 18enne di Ceggia (Venezia), morto in azienda, dove si trovava per prendere parte a un periodo di tirocinio scuola-lavoro.«Per capire la drammaticità di questi numeri basta immaginare, dietro ognuno di essi, un lavoratore o una lavoratrice che sono usciti di casa per andare a lavorare e non sono più tornati dalle loro famiglie» commenta Silvana Fanelli, segretaria confederale di Cgil Veneto, il sindacato autore dello studio, proseguendo: «Nelle prossime settimane dovrebbe riunirsi il tavolo della sicurezza presso il Ministero del Lavoro. In quell'occasione si comprenderà quali iniziative intenda mettere in campo il nuovo Governo per rendere sicuri e sani i luoghi di lavoro. Le scelte compiute fin qui, con l'ulteriore precarizzazione del mercato del lavoro attraverso i voucher e con la totale liberalizzazione degli appalti approvata dal Consiglio dei Ministri, non vanno affatto nella direzione giusta».Le cifre conducono il Veneto nella zona arancione (l'anno scorso era in zona gialla) per incidenza della mortalità sul lavoro, un'incidenza che è superiore alla media nazionale. E i dati sono ancora più preoccupanti per le province di Venezia, Belluno, Verona e Rovigo, tutte e quattro in zona rossa. --© RIPRODUZIONE RISERVATA