Actv, passi avanti nel rinnovo senza gara Pronta la bozza di accordo sulla vertenza
Eugenio PendoliniUno dei tasselli mancanti per la proroga dell'affidamento in house (cioè senza gara) per il trasporto pubblico locale ad Actv è arrivato: a dicembre l'ente di governo affidante ha infatti approvato il piano economico finanziario. Un passo avanti tanto atteso quanto fondamentale, considerando l'imminente scadenza (marzo 2023) dell'affidamento. E che potrebbe risultare fondamentale per sbloccare anche la lunga e faticosa vertenza con i sindacati sugli accordi integrativi di secondo livello che, a fine gennaio, compirà due anni. Ventiquattro mesi di attriti, tavoli sindacali spigolosi, scioperi a ripetizione, le difficoltà della pandemia accentuate dal ritorno del turismo, dai mancati incassi milionari, dai guasti ai mezzi (da ultimo i ferry boat tra Lido e Tronchetto) e dagli scambi di accuse su manutenzioni e sabotaggi. Tant'è che da entrambe le parti si guarda a gennaio come mese «decisivo» per il buon esito della trattativa su cui ci sarebbe già una bozza di accordo. Un passo indietro. La scadenza dell'affidamento in house per il trasporto pubblico locale ad Actv era attesa a giugno 2022. Ma, a causa della pandemia, il governo ha concesso una proroga fino al marzo 2023. Da aprile in poi, quindi, dovrà essere operativo il nuovo affidamento, per i prossimi 9 anni. Definiti i dettagli dall'ente di governo del trasporto pubblico locale (ne fanno parte Comune di Venezia, Città metropolitana e Comune di Chioggia) sui tre ambiti del servizio (rete urbana di Venezia, rete urbana di Chioggia, e rete extra-urbana), ora il prospetto economico e le relative relazioni sono state inviate all'Art (l'Autorità per la regolazione dei trasporti). Con una previsione di 28 milioni di euro di mancati incassi nel 2022, obiettivo di Comune e Actv, per poter procedere con l'affidamento in house, era di far quadrare i conti. Motivo per cui nei mesi scorsi l'Ente di governo aveva chiesto aiuto alla società Kpmg per una consulenza. Una delle soluzioni adottate era stata, ad esempio, quella di aumentare il costo dei biglietti per i turisti. Ora l'ok al piano economico finanziario mette uno dei tasselli mancanti, quello appunto relativo all'affidamento del trasporto pubblico, al suo posto. L'altro è quello che riguarda, invece, le relazioni interne all'azienda. E cioè, appunto, la vertenza in corso dopo la disdetta degli accordi integrativi di secondo livello. Senza un nuovo accordo, l'azienda continuerà con una disciplina unilaterale nei rapporti con i lavoratori. Il che significherebbe un clima di tensione perenne. Una trattativa tra alti e bassi negli ultimi due anni, con un accordo trovato e poi bocciato dal referendum dei lavoratori. Poi riaperta dalle segreterie delle confederazioni in persona per limare aspetti tecnici complicati, su turni e giorni di riposo così come sui bonus di fine anno. Fino all'ultimo incontro del 5 dicembre scorso. «Il tavolo ha riesaminato le questioni della vertenza sotto il profilo tecnico normativo ed economico retributivo e l'ultimo incontro del 5 dicembre», mettono nero su bianco i coordinatori Fit Cisl Rsu Mauro Cavallarin e Guido Scarpa, «generando a nostro avviso sensibili, avvicinamenti tra le parti datoriali e sindacali. Rimangono ancora alcune distanze che possono e devono essere colmate nei prossimi incontri con le confederazioni di Cgil, Cisl e Uilinsieme alle segreterie di Usb, Ugl e Faisa e le parti datoriali laddove la dove ci sia l'effettiva volontà di colmarla da parte di tutti i soggetti coinvolti». Tanto che in effetti, dopo lunghe mediazioni e concessioni da parte delll'azienda, una bozza di accordo sarebbe già stata trovata. Bocche cucite, per il momento, da parte della dirigenza di Actv. Ma da qui ai prossimi trenta giorni sono attese novità che porterebbero alla chiusura di una stagione piena di tensioni sulle spalle della cittadinanza e degli utenti di Actv. --© RIPRODUZIONE RISERVATA