Terese, pochi bimbi Così chiude l'asilo e apre "VeniSia" per le nuove startup
Enrico TantucciL'ex convento delle Terese nuova sede di VeniSia, l'acceleratore di progetti sulla sostenibilità ambientale e l'innovazione lanciato dall'università di Ca' Foscari insieme a Iuav, con Eni, Enel e Snam e altri soggetti, tra cui la neonata Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità.Il complesso secentesco è già sede di Iuav, ceduto in uso perpetuo e gratuito dal Comune di Venezia - che ne è proprietario - in base all'accordo di programma sottoscritto nel 1998. L'ateneo ora guidato dal professor Benno Albrecht aveva progettato in precedenza di cedere la sede a Ca' Foscari in una permuta con l'ex convento cafoscarino di San Sebastiano, ma l'accordo non è andato a buon fine. Ora pertanto Iuav è impegnata in un piano di recupero e di ristrutturazione delle Terese - in parte fatiscenti - che però ora si arricchisce di un nuovo tassello. Una parte del complesso, infatti, in base all'accordo era rimasta nelle disponibilità del Comune, perché prima occupata dalle Suore Giuseppine del Caburlotto per fini abitativi e scolastici e successivamente da una scuola dell'infanzia comunale. Un'area di oltre 7200 metri quadri complessivi, tenuta appunto per lo svolgimento di attività didattiche. Ma il ministero dell'Università ha emanato lo scorso un decreto per la gestione di un fondo finalizzato per il periodo 2020/2034 anche a interventi di ammodernamento strutturale e tecnologico presentati dalle università.Iuav ha deciso allora di presentare un progetto - per l'accesso ai fondi - che oltre all'ammodernamento della porzione delle Terese già in suo possesso, include anche la parte dell'adiacente scuola materna. Lo scopo è quello di avviare, temporaneamente, in collaborazione con Ca' Foscari appunto il progetto "VeniSia - Venice Sustainability Innovation Accelerator" (Acceleratore di innovazione sostenibile) con sede a Venezia e dedicato allo sviluppo di idee di business e soluzioni tecnologiche per l'economia circolare e il cambiamento climatico. Un progetto patrocinato dal Comune di Venezia, oltre che dalla Regione Veneto.Un cambiamento favorito anche dal fatto che il Settore Servizi Educativi del Comune di Venezia ha già comunicato che, in seguito a una consistente riduzione degli scritti negli ultimi anni la scuola Santa Teresa non viene più attivata, partendo dall'anno scolastico 2022/2023. Da qui un'appendice all'accordo di programma già sottoscritto da Comune e Iuav sulle Terese, che prevede ora l'uso in concessione per 79 anni all'ateneo anche di questa ulteriore parte del complesso, già adibito scuola materna comunale, che invece sarà ora utilizzato per l'avvio del progetto "VeniSia". Lo scopo del progetto è quello di fare di Venezia un polo di attrazione per nuove società italiane e straniere impegnate nel campo dell'innovazione in campo ambientale, portandole a radicarsi qui, anche con effetti positivi sul piano della residenza. Trenta startup sono state già selezionate tra circa 4 mila candidature sono ospitate da VeniSia, con agevolazioni sul piano del vitto e dell'alloggio. Le startup finaliste saranno scelte nel 2023 e riceveranno un premio di 20 mila euro. Tra le startup selezionate ci sono la statunitense Jupiter, che ha creato una piattaforma che fornisce dati e servizi di analisi per prevedere e gestire meglio i rischi legati all'innalzamento del livello del mare e in generale ai cambiamenti climatici. Ma anche la tedesca Beworm, che ha sviluppato un processo di riciclaggio che decompone i rifiuti di plastica in materie prime grazie all'utilizzo di specifici batteri. O ancora la startup Pyro-Degrade Energy, fondata nel 2019 a Nairobi in Kenya, che produce un carburante simile al diesel, ma più ecosostenibile, partendo dai rifiuti plastici. L'ex convento delle Terese potrà così diventare la base operativa per alcune di esse. --© RIPRODUZIONE RISERVATA