Suicidio assistito parte in Veneto la raccolta firme

venezia «Il Veneto sarà la prima regione italiana in cui sarà possibile raccogliere le firme per regolamentare il suicidio medicalmente assistito». L'avvocato mestrino Matteo D'Angelo assieme a Diego Silvestri, Fulvia Tomatis, Matteo Orlando, l'avvocata Laura Parotto e Paolo Dagli Orti, i 6 membri del comitato promotore, annuncia il deposito domani della proposta di Legge regionale, nata in seno all'Associazione Luca Coscioni con la collaborazione fattiva delle Cellule Coscioni del Veneto. Mercoledì 21 dicembre alle 11.30 i sei saranno negli Uffici di Palazzo Ferro Fini per depositare la proposta di legge sul fine vita e la relazione che l'accompagna. Poi alle 13, presenteranno l'iniziativa all'Hotel Plaza a Mestre. «Gli obiettivi sono quelli di dare tempi certi alle persone, i più deboli, che vivono sulla loro pelle l'assenza di una legge nazionale sul fine vita e prevedere procedure omogenee per le aziende sanitarie. Ci siamo mossi nel pieno rispetto delle indicazioni della Corte Costituzionale con la sentenza 242 del 2019». Molto ha fatto la lotta del vicentino Stefano Gheller, affetto da distrofia muscolare - la stessa malattia di Piergiorgio Welby - che ha chiesto il suicidio medicalmente assistito, definendo intollerabile la sua sofferenza e ottenendo un confronto anche con Luca Zaia mentre il comitato etico dell'Ulss di Bassano ha espresso parere favorevole. Dopo la presentazione della proposta, comincerà la raccolta di settemila firme a sostegno, utili a portare la proposta in discussione in consiglio regionale entro la primavera 2023. E là la politica dovrà esprimersi. Nel Veneto i sondaggi danno oltre l'80 per cento i favorevoli ad una legge sul fine vita, senza divisioni politiche. E analoghe proposte vengono presentate in Lombardia ed Emilia Romagna. --MITIA CHIARIN