Negli anni '70 il primo accordo L'integrativo nasce in Zanussi
Elena Del GiudiceMetalmeccanici e Zanussi. Categoria e azienda che, negli anni, hanno scritto capitoli essenziali della storia della contrattazione italiana. È degli anni Settanta, infatti, il primo accordo azienda-sindacati in quello che era all'epoca il secondo gruppo industriale italiano, che metteva in tasca ai lavoratori - all'epoca - 120 mila lire l'anno come salario aggiuntivo per le tute blu dell'elettrodomestico. Un'altra tappa cruciale pochi anni dopo con un accordo che metteva ordine nella "galassia" delle aziende via via acquisite da Zanussi, come ricorda Donato Vece, sindacalista storico dei metalmeccanici della Fim, «stabilendo che l'accordo aziendale in vigore si sarebbe applicato anche ai dipendenti delle aziende che entravano nel gruppo».E poi arriva "lui", l'accordo che "inventa" il sistema partecipativo, preso a modello da tante altre imprese italiane, un sistema di relazioni industriali innovativo che punta a superare la tradizionale conflittualità tra le parti, tipica del modello conflittuale. Il sistema aveva ovviamente radici nelle storiche relazioni sindacali in Zanussi - poi diventata Electrolux, con l'acquisizione da parte del gruppo svedese a metà anni 80 - e aveva l'ambizione creare un sistema di relazioni virtuoso nel quale la condivisione di obiettivi tra azienda e sindacati, e modalità di raggiungimento, si innestava un meccanismo utile a realizzare maggiori volumi, più investimenti e più occupazione, che ha portato alla specializzazione produttiva degli stabilimenti e all'automazione del processi. Il sistema ha consentito inoltre di affrontare, attraverso accordi, anche diverse riorganizzazioni che hanno interessato il gruppo in Italia. E ha anche consentito alla allora divisione Professional di Electrolux, con quartier generale a Vallenoncello, di vincere la sfida competitiva con lo stabilimento gemello di Alingsas in Svezia. Sempre al modello partecipativo va attribuito il merito di aver fatto concentrare in Italia, a Porcia per il lavaggio, a Vallenoncello per il Professional, a Susegana per il freddo, i centri di ricerca, innovazione e sviluppo di prodotto. La Zanussi-Electrolux è stata anche "scuola" formativa di generazioni di sindacalisti, solo per ricordarne alcuni Ambrogio Brenna e Renato Beretta per la Fim Cisl, Gaetano Sateriale e Maurizio Landini per la Fiom Cgil. E a mettere mano nella proposta di aggiornamento del modello, partecipò, oltre a Maurizio Castro, all'epoca direttore delle relazioni industriali del Gruppo, Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Electrolux ha continuato ad essere un "laboratorio" di relazioni industriali: tante innovazioni che sono entrate nel contratto integrativo di gruppo, sono successivamente diventate norme nazionali. Nel '97 Electrolux si è dotata, in assoluto prima azienda privata, di un codice di condotta sulle molestie sessuali, confermando il sistema di relazioni sindacali Zanussi come tra i più avanzati nel paese. Anche il job on call, il lavoro a chiamata, che è costato la prima clamorosa bocciatura di un accordo di gruppo in Electrolux, e il "congelamento" di fatto, del sistema partecipativo, è oggi una delle possibili formule contrattuali. E, ancora, grazie al sistema partecipativo «si sono riusciti a raggiungere importanti risultati anche in maniera anticipatoria rispetto ai requisiti normativi dei relativi momenti storici - ricorda Electrolux -, come ad esempio, in tema di sicurezza sul lavoro, la creazione di commissioni paritetiche con le medesime funzioni degli attuali Rls pre-normativa» utili per la valutazione dei rischi legati a movimenti ripetitivi e allo stress. Nate in Electrolux «le commissioni pari opportunità per promuovere l'integrazione delle donne nel mondo del lavoro con particolare focus sul work-life balance (part time verticali- orizzontali- ciclici, formulazioni orarie differenziate); l'attivazione di strumenti utili a facilitare l'inserimento lavorativo di lavoratori provenienti da paesi extra-UE (corsi di lingua, Long Term Leaves permessi speciali e prolungati per supportare il ricongiungimento familiare)» ecc.In questo contesto sono maturati gli i integrativi di Gruppo grazie ai quali i lavoratori vedono incrementare il proprio reddito. Oggi l'ammontare complessivo dei premi di risultato si aggira attorno «ai 4.200 /4.300 euro annui - spiega Gianni Piccinin, Fim Cisl -, di cui circa 2 mila euro attribuibili al consolidamento di vecchi accordi, e la parte restante è variabile e legata al raggiungimento di obiettivi legati a volumi, qualità, redditività».--© RIPRODUZIONE RISERVATA