Moto ondoso, allarme sui controlli in laguna «Operatori insufficienti, servono rinforzi»
Eugenio PendoliniUna sola imbarcazione e tre operatori della polizia lagunare, in carico all'ex Magistrato alle Acque, per il canale di Tessera. Sì, proprio quel tratto che collega Venezia all'aeroporto Marco Polo che non a caso molti veneziani definiscono come una vera e propria autostrada d'acqua. Dove sì i limiti esistono, ma sono puntualmente disattesi. E dove le barene si riducono a vista d'occhio a causa del fenomeno dell'erosione che stravolge il volto, e la funzione, della laguna. E i controlli? Ci sono, ma si compongono di tre pattuglie a settimana: non quanto basta, evidentemente, in un canale dove ogni giorni sfrecciano centinaia di imbarcazioni. Eppure, questa è la realtà dei fatti come emerso durante la seduta della seconda commissione consiliare di ieri, presieduta da Francesco Zingarlini, in cui è stato fatto il punto sull'organizzazione del servizio navigazione della polizia locale insieme al comandante Marco Agostini. Che il governo e il controllo sulla laguna sia tutt'ora un rebus da risolvere lo dimostra la Babele di competenze sugli specchi d'acqua: rii interni al Comune, canale della Giudecca alla Capitaneria di Porto, il canale di Tessera (appunto) all'ex Magistrato alle Acque. Ciascuna area con sue caratteristiche diverse, tutte però accomunate dalla fragilità della laguna. E da problemi di moto ondoso da risolvere. Ad oggi, come spiegato dal comandante Agostini, il settore navigazione della polizia locale conta di 37 elementi, di cui 4 ufficiali e 33 agenti. È il «massimo storico», secondo Agostini. A questi numeri si aggiungono 17 imbarcazioni, più 5 ibride già commissionate che entreranno in servizio nei prossimi anni. L'attività riguarda il presidio del bacino San Marco, del Canal Grande, delle Fondamente Nuove, di Sant'Elena. «Considerando le turnazioni non arriviamo a dieci persone in acqua in contemporanea», l'affondo del consigliere Marco Gasparinetti (Terra e Acqua). E in effetti, delle 17 barche in dotazione per ammissione del comandante della polizia locale 3-4 sono sempre ferme in cantiere per manutenzioni. «L'organico dovrebbe avere numeri superiori», dice Agostini, «con le forze che abbiamo non riusciamo a fare di più». Altra attività di presidio è quella che interessa i rii interni, quelli in effetti al centro di diverse segnalazioni dei cittadini per il fenomeno del moto ondoso e dello smog. Per citare qualche esempio: rio Novo, rio di Noale, rio di Cannaregio, rio dei Greci. «Qui il presidio viene alternato con il telelaser», ammette Agostini, «che però funziona più come prevenzione che repressione. Ci sono invece altri canali che non rientrano nella nostra competenza, come quello per Tessera dove c'è un moto ondoso elevato. Cerchiamo di andare in supporto all'ex magistrato alle Acque che ha una sola imbarcazione e sette operatori». Poco, troppo poco anche secondo la consigliera Francesca Rogliani (lista Brugnaro sindaco) che chiede chiarimenti all'ex magistrato alle Acque: «Perché fanno solo tre pattuglie in una settimana pur chiamandosi polizia lagunare». Sul punto, la consigliera Deborah Onisto (Forza Italia), presidente della quarta commissione che da mesi sta affrontando il tema del moto ondoso in città, fa sapere di aver già richiesto l'audizione dei responsabili della polizia lagunare che fa capo all'ex magistrato, ma ad oggi ancora non è arrivato un cenno di risposta: «Solleciteremo nuovamente». Altro punto cruciale, sullo sfondo, è quello della carenza di organico, tanto per il settore navigazione quanto più in generale anche per gli altri settori della polizia locale che ad oggi in totale conta 448 addetti. Un numero giudicato non sufficiente. «Nel 2022 abbiamo assunto 50 persone», la replica dell'assessore alla sicurezza, Elisabetta Pesce, «ora è in corso un nuovo bando per un numero di nuove assunzioni tra le 35 e le 50 che ci consentiranno di integrare l'organico». --© RIPRODUZIONE RISERVATA