L'eterno riposo dei dogi In un volume la grandezza dei monumenti funebri

Domani, mercoledì 21 dicembre alle 17 all'Ateneo Veneto , sarà presentato il libro "I monumenti dei dogi. Sei secoli di scultura a Venezia" (Marsilio 2020), testi di di Toto Bergamo Rossi con Sebastiano Pedrocco, introduzione di Marino Zorzi; fotografie di Matteo De Fina. Antonio Foscari converserà con Toto Bergamo Rossi e Marino Zorzi.Una teoria di centoventi dogi - guerrieri, politici, letterati, perfino un santo, Pietro Orseolo - abbraccia la storia millenaria della Repubblica di Venezia, evocando la grandezza di uno stato che, nel periodo della sua massima espansione, andava da Bergamo e Brescia fino all'isola di Cipro.Lo studio dei monumenti funebri dei dogi consente un excursus tra i più grandi nomi dell'arte veneziana: dagli ignoti maestri scalpellini del Medioevo alla famiglia dei Lombardo, da Antonio Rizzo a Jacopo Sansovino, da Alessandro Vittoria a Baldassare Longhena, a Andrea Tirali.Commissionati dal doge o dalla sua famiglia, questi monumenti diventano anche strumenti politici, soprattutto in un contesto, come quello della Repubblica veneziana, in cui il doge ufficialmente era soltanto il primo tra i pari. --