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il reportageAntonio Bravetti / RomaGiorgia Meloni è «molto soddisfatta della manovra politica» del governo: «Ci sono gran parte degli impegni che ci eravamo presi con gli elettori». Davanti ai tanti militanti accorsi a festeggiare i dieci anni di Fratelli d'Italia in piazza del Popolo la presidente del Consiglio pungola industriali e sindacati. «Le manifestazioni non ci spaventato, non indietreggiamo», manda a dire alla Cgil. E a Confindustria: «Chiedono di più? Dicano anche dove prendere le risorse». Dal palco, Meloni ringrazia Berlusconi e Salvini, attacca Saviano, minimizza l'incidente con Macron, chiude predicando «ottimismo» per l'anno che verrà. E promette: «Stravolgeremo i pronostici, questo governo durerà cinque anni».L'intervista di Meloni con Paolo Del Debbio chiude la tre giorni di celebrazioni di FdI. Metà piazza è per gli stand natalizi. Ci sono il presepe vivente, gli elfi, la casetta di Babbo Natale. Sventolano bandiere tricolori e di FdI, tanti i giovani. Accanto al palco c'è un'area vip. Divanetti bianchi, tappeti rossi e albero di Natale, tartine e prosecco. Arriva Arianna Meloni, la sorella: «Giorgia è stanca, ma tanto soddisfatta». È quello che dice la premier durante l'intervista pubblica. «Sono molto soddisfatta della manovra fatta praticamente in 10 giorni. Questo è un governo che fa le sulle scelte ci mette la faccia. Abbiamo stravolto i pronostici sulla durata di FdI e confido che stravolgeremo anche quelli». Dice di aver «trovato bizzarre le posizioni di alcuni sindacati, come la Cgil», mentre «la Cisl ha avuto un approccio più pragmatico». Risponde alla critiche degli industriali: «Abbiamo fatto le sedute spiritiche per trovare le risorse e più della metà le abbiamo usate per mettere in sicurezza le imprese». Meloni arriva in un tendone gremito sulle note di "Feliz Navidad", indossa un maglione a girocollo bianco. «Giorgia! Giorgia!», gridano i militanti. Lei dispensa baci. Li rimprovera quando si spazientiscono e fischiano un po' il lungo videomessaggio di Silvio Berlusconi. «Siete diventati indisciplinati», sorride. «Oggi con pieno merito tocca a Giorgia guidare la coalizione», concede il Cavaliere. Siedono in prima fila Ignazio La Russa, Francesco Lollobrigida, Giovanni Donzelli, Fabio Rampelli. In mattinata la festa ha ospitato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Matteo Salvini, invece, si collega col telefonino. «Tra noi non c'è competizione - dice - ma collaborazione e spero amicizia. Abbiamo un destino comune, un lunghissimo tratto di strada da fare insieme. Sono orgoglioso di far parte di questa squadra». Lontana dalla ribalta la fidatissma segretaria Patrizia Scurti colleziona regali dei militanti "per Giorgia". La chiamano per nome, portano in dono alberelli di Natale, dolci, prodotti tipici. «Fratelli d'Italia è stata una scommessa vinta», sta dicendo Meloni dal palco. Si racconta e un po' si loda: «Per noi di facile non c'è mai stato niente. Sono molto orgogliosa di questo Consiglio dei ministri e del clima. Questo governo è il riscatto di tantissima gente considerata per decenni figlia di un Dio minore, non si è mai arresa convinta che avrebbe mostrato il suo valore». Una carezza agli alleati: «Voglio ringraziare Berlusconi, Salvini e tutta la coalizione: mi stanno oggettivamente rendendo il lavoro molto facile». Una sberla a Roberto Saviano: «Non la ritiro la querela». Applausi scroscianti. «Non mi ha criticato, mi ha chiamato ripetutamente "bastarda" dandomi la responsabilità della morte di un bambino. È una critica o un insulto, un'accusa infamante?».C'è ancora l'incidente diplomatico con la Francia. «Non sono andata al vertice di Alicante perché c'era Macron? Mica siamo alle elementari - risponde Meloni - Italia e Francia sono due nazioni che stanno difendo l'interesse nazionale». Difende tutte le decisioni prese dal governo fin qua: «Non mi pento di niente di quanto ho fatto in questi due mesi». Nemmeno della crisi sui migranti? «Se oggi l'Europa mette la rotta del Mediterraneo centrale tra le sue priorità è perché il governo italiano ha fatto qualcosa». Nemmeno del decreto anti rave? «È finita l'Italia dove non si rispettano le regole. È finita, finita, finita». All'orizzonte c'è il voto per la regione Lazio. «Tocca a FdI indicare il candidato - ricorda - sarà condiviso con la coalizione. Farò una rosa di tre nomi e entro lunedì lo annuncerò». Mentre Meloni parla, lontano dalle telecamere si consuma un piccolo dramma. Dal presepe vivente fanno arrivare, fin nell'area vip, tre pastorelli che tirano un bue e un asinello. Esce Andrea Giambruno, il compagno della premier, con la figlia Ginevra. Vorrebbe scattare una foto alla piccola con gli animali della natività. Lei, però, si spaventa. Della foto non ne vuol sapere. I pastori, il bue e l'asinello tornano sui loro passi. Il rumore del campanaccio e degli zoccoli sfuma tra la folla. --© RIPRODUZIONE RISERVATA