«Se non mi sblocca i conti l'ammazzo» La confidenza all'amico inguaia Pitteri
Eugenio Pendolini / san stino«Se non mi sblocca i conti la ammazzo». Risale a quattro giorni prima dell'omicidio la confidenza che Giuseppe Pitteri avrebbe fatto ad un conoscente, sentito in questi giorni dai carabinieri, e che chiarirebbe in maniera inequivocabile le motivazioni di quella violenza inaudita dell'ex autista Actv in pensione che martedì si è scagliato contro la compagna Cinzia Luison nella loro abitazione di San Stino, uccidendola. Pitteri riteneva infatti la donna responsabile del congelamento dei suoi conti, e dell'azione che aveva portato alla nomina di un amministratore di sostegno (l'avvocato Marco Busatto) che ponesse fine allo sperpero dei soldi della pensione. Troppo forte la pulsione al gioco d'azzardo, troppo stretto quella gabbia legale che gli era stata costruita intorno e che gli concedeva 50 euro alla settimana. Con l'avanzamento delle indagini da parte della Procura di Pordenone e dei carabinieri di Portogruaro, emergono ulteriori dettagli del clima difficile che si respirava in casa. Un clima che, per come ricostruito dagli inquirenti, negli ultimi mesi si sarebbe fatto sempre più pesante. Con litigi continui, anche piuttosto accesi. Ma mai con denunce formali presentate da Cinzia Luison alle forze dell'ordine. Un modo, forse, anche per preservare e tutelare l'integrità della famiglia. Dallo scorso martedì, Pitteri si trova in carcere a Venezia, dove è stato portato dopo l'arresto. Risultato positivo al test del Covid, ieri in videoconferenza si è svolta solamente l'udienza di convalida della misura cautelare in carcere, che è stata confermata dalla giudice delle indagini preliminari di Pordenone, Monica Biasutti. Difeso dall'avvocato Ettore Santin, Pitteri comparirà davanti al giudice per l'interrogatorio di garanzia solamente dopo la sua negatività al test Covid. Da quel momento scatteranno le 48 ore di tempo massimo per comparire di persona davanti al giudice. Un nuovo test è previsto per lunedì motivo per cui, se Pitteri risultasse negativo, con ogni probabilità l'interrogatorio si svolgerà mercoledì prossimo. Prima dell'udienza è previsto un confronto con l'avvocato difensore, utile a decidere la linea difensiva da tenere. Il 65enne accusato di omicidio potrà decidere se parlare, e provare a spiegare che cosa è accaduto martedì nella casa di San Stino, quale sia stata la molla che lo ha portato a scagliarsi con tanta violenza contro Cinzia Luison, parrucchiera titolare di un salone; oppure Pitteri potrà decidere se restare in silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere, per rinviare a un secondo momento la ricostruzione di quanto accaduto.Nel frattempo, ulteriori accertamenti saranno necessari per capire quale sia stato l'oggetto contundente utilizzato per commettere l'omicidio, oltre alla bottiglia da 75 millilitri, trovata intatta e con macchie di sangue. I carabinieri di Portogruaro hanno anche sentito la testimonianza di una vicina di casa dei due che, martedì nel primo pomeriggio, ha raccontato di aver sentito un rumore simile a quello di una martellata provenire dall'abitazione di Cinzia Luison, seguito però da nessun grido o richiesta di aiuto. --© RIPRODUZIONE RISERVATA