Teatro, lutto per l'attrice Maria Pia Colonnello innamorata di Venezia
LIDOÈ scomparsa l'altro ieri l'attrice lidense Maria Pia Colonnello. Aveva iniziato a recitare ragazzina in "Senza famiglia" di Giorgio Ferroni, film interanente girato nel Cinevillaggio della Giudecca nel 1944. Un'esperienza che l'aveva segnata in positivo portandola a lavorare per la sede Rai di Venezia, fra l'altro anche in un popolare programma radiofonico domenicale "El liston", ed a proseguire la sua formazione nel teatro di prosa, recitando sotto la direzione di Giovanni Poli nel Teatro Universitario di Ca' Foscari. Da lì a cavallo fra gli anni '50 e '60 del '900 il suo ingresso come attrice stabile nella prestigiosa Compagnia della Prosa della Rai di Firenze, da cui si sarebbe allontanata per tornare a Venezia. Nella città lagunare ha alternato agli impegni professionali con la Rai, protrattasi sino a quando Palazzo Labia sarebbe rimasto centro di produzione, la presenza sui palcoscenici. A metà degli anni' 80 è fra le interpreti de "La famegia del santolo" di Giacinto Gallina diretta da Luigi Squarzina. In occasione del bicentenario della morte di Carlo Goldoni (1993) la ritroviamo ne "Le stanze di Carlo Goldoni" diretta da Giuseppe Emiliani che la ricorda come un'attrice raffinata e al tempo stesso piena di energia. Come lettrice e attrice collabora poi a più riprese e in diverse occasioni, con il Comune e le Municipalità sino al recente sodalizio con Antonella Barina per il ciclo di spettacoli "I fantasmi di Casanova e Goldoni a Venezia" andati in scena nei Carnevali che hanno preceduto l'inizio della pandemia "Per decenni è stata in città la voce dei poeti, la cui creatività veniva valorizzata e impreziosita dalle sue letture - ricorda Antonella Barina - Aveva interpretato miei testi per la prima volta una trentina di anni fa nell'ambito del progetto sul materno ancestrale e sul divino femminile. La sua ultima interpretazione è stata "Duse come Demetra" nel 2021". Lascia i figli Edoardo e Nicola. Cerimonia laica per il funerale mercoledì 30 a San Michele. --Giuseppe Barbanti© RIPRODUZIONE RISERVATA