È boom di visitatori a Forte Marghera un mix riuscito di cultura e movida
Mitia ChiarinIl sorpasso è certezza con i dati di undici mesi su dodici, aggiornati alla prima domenica di novembre. Quasi 421 mila persone sono entrate nel 2022 a Forte Marghera. Nel 2019, anno di riferimento prima della pandemia, erano stati 360 mila i visitatori. Forte Marghera si conferma centro del divertimento e della cultura di Mestre. La grande area storica, gioiello del campo trincerato di Mestre che affonda la sua storia nel Risorgimento, è il centro nevralgico del tempo libero. Qui si viene per mangiare, bere un aperitivo, concedersi una passeggiata nel verde tutto l'anno, ballare in baia d'estate oppure per visitare le mostre d'arte che ormai sono di casa qui, dalla Biennale ad "Artefici del nostro tempo" oppure partecipare ai laboratori. Movida sì, con tantissima gente, ma sostanzialmente sicura e con opportunità per tutte le tasche. Ora che l'inverno è alle porte i ristoranti, tra griglie, pizze e aperitivi, della cooperativa Controvento restano aperti sei giorni su sette (riposo il lunedì) ma il forte è aperto tutti i giorni, conferma Stefano Mondini, presidente della Fondazione di gestione. Il 27 novembre chiude l'allestimento speciale per la Biennale Arte. Fino a fine 2022 invece è aperta al pubblico la mostra "Artefici del nostro tempo". E ora i cantieri tornano ad occupare una parte importante del Forte, la Baia. Sono infatti terminate le bonifiche e quindi sono iniziati i lavori di restauro della casermetta francese sul lato ovest. Valore 5,2 milioni di euro per recuperare il grande edificio e riaprirlo al pubblico, mettendo a disposizione per finalità museali ed espositive ben 1.200 metri quadri. Ci vorranno dai 16 ai 18 mesi di lavoro per centrare l'obiettivo e oltre all'edificio, che sarà dotato anche di scale esterne e ascensore, verrà recuperata la terrazza di 600 metri che formerà un belvedere insolito da cui guardare al Canal Salso in direzione della laguna e del parco di San Giuliano. I mestrini non ci sono mai entrati. Per consentire l'intervento in totale sicurezza l'area attorno, fino all'acqua, è stata completamente transennata. Per il pubblico, spiegano dalla fondazione, non cambia nulla perché la casermetta era già chiusa da barriere. Spariranno gli alberi di fico, selvatici, nati sul tetto, pieno di terra, per reggere alle cannonate ma che pesa sulle volte. Stessa sorte toccherà poi alla seconda casermetta, quella sulla sinistra.Progetto approvato, finanziamenti in via di acquisizione. Si lavora anche fuori: in primis al nuovo, e discusso parcheggio, esterno tra via Forte Marghera e il ramo interno del Canal Salso. E si attende l'effetto, dall'incrocio con viale Ancona fino all'incrocio con via Samuele Romanin, del nuovo percorso ciclopedonale lato Canal Salso, largo due metri e mezzo con il riordino dei parcheggi per i bus e le auto; la riqualificazione dell'illuminazione pubblica e 23 nuovi alberi con aiuole verdi. Resta sospesa per ora la riqualificazione delle rive del Canal Salso da viale Ancona verso piazza XXVII Ottobre, che rappresenterebbe la svolta nei collegamenti fra centro di Mestre, Forte e Parco San Giuliano. --© RIPRODUZIONE RISERVATA