Dossier con 40 foto sull'insicurezza delle piste ciclabili
Sesto esposto con una quarantina di foto allegate dell'associazione " Zelarino e dintorni" depositato in Procura ieri mattina da Marino Zorzetto. Sono 21 le criticità evidenziate nell'esposto dai cittadini che lamentano la insicurezza dei collegamenti ciclabili tra Zelarino e Chirignago. In primis gli erboni alti due metri, dice Zorzetto, lungo la ciclopedonale di via Gatta inaugurata otto mesi fa e lasciata «nel degrado più totale». Tra via Selvanese e via Delfica la visuale non è sicura a causa del mancato sfalcio dell'erba. In via Brendole si lamenta invece il mancato sfalcio di sicurezza di piante con spine che possono ferire i ciclisti di passaggio. Ancora problemi per la nuova ciclabile di via Visinoni dove «sono numerosi i cedimenti di parti di pavimentazione». Ancora una buca si segnala invece sulla pista di via Risorgimento mentre in via Strada del Bivio il problema è causato da tombini che affiorano dal manto stradale per circa 8 centimetri. Ancora tra le segnalazioni c'è il fatto che le ciclabili di via Gatta e via Scaramuzza, a due anni dalla inaugurazione, mancano dei cartelli di segnaletica. Altra segnalazione contenuta nell'esposto quella relativa al verde di arredo ai nuovi percorsi ciclabili. Secondo l'associazione "Zelarino e dintorni" il 15 per cento degli alberi piantumati sono morti lungo le ciclabili e non sono stati sostituiti. Alla Procura si chiede quindi di valutare se i lavori sono stati eseguiti o meno a regola d'arte danneggiando il territorio del Comune di Venezia. --m.ch.