A Venezia da tutto il mondo per le sfide sulla sostenibilità

4000 candidature, 10 Nazioni e 30 start up internazionali selezionate per il secondo programma di Co-Innovation lanciato da VeniSIA - Venice Sustainability Innovation Accelerator, l'ecosistema di innovazione sostenibile dell'università Ca' Foscari: un bilancio più che positivo per il progetto pronto a partire. «Migliaia di candidature provenienti da tutti i continenti sono il segnale del successo di un'iniziativa che cresce di anno in anno e che riporta Venezia al centro dell'interesse internazionale sui temi del Climate Change e del raggiungimento degli obiettivi delle Nazioni Unite» commenta il professor Carlo Bagnoli, direttore scientifico di VeniSIA. Al centro anche il futuro della città: uno degli obiettivi è infatti quello di fare di Venezia un polo di attrazione per giovani talenti provenienti da tutto il mondo. L'iniziativa è sostenuta dal Main Partner Eni, attraverso Joule, la sua Scuola d'Impresa, da Enel in qualità di Premium partner, da Atlantia, Cisco e Snam come Core partner, e da De' Longhi Group e Goppion Caffè come Tech Partner. «Ma oltre alla quantità c'è la qualità delle idee e delle tecnologie proposte, progetti che grazie a VeniSIA e alle imprese partner potranno attivare il loro potenziale di mercato. Venezia diventa polo attrattivo di una nuova forma di residenzialità, dove giovani talenti e innovatori si mettono al lavoro su soluzioni che puntano a risolvere i problemi globali più urgenti». L'edizione del 2022 si basa su sette sfide, su cui si misureranno le startup coinvolte. Dai veicoli elettrici o a basse emissioni e le infrastrutture innovative e hub intermodali, passando per il tema dei materiali innovativi e sostenibili - calcestruzzi per asset energetici, packaging per materiale elettrico, ma anche per abbigliamento tecnico e dispositivi di protezione alle nuove soluzioni per aumentare l'engagement degli stakeholder e la social acceptance di impianti di energie rinnovabili. Tra le sfide proposte anche l'elaborazione dei parametri climatici tra cui l'aumento del livello del mare o l'erosione costiera, tematiche a cui la Laguna è particolarmente sensibile. Ma ancora sforzi sostenibili, per ridurre l'impatto ambientale attraverso la digitalizzazione, l'automazione e l'economia circolare. Infine, per ultima non meno importante, la sfida inerente alle Smart Cities e Communities, dedicata alla proposta di edifici sostenibili, piattaforme IoT per città intelligenti, soluzioni per comunità circolari, per il turismo sostenibile e per l'inclusione digitale. Tutti temi cari a Venezia, che risente più di altri luoghi ai cambiamenti climatici e all'impatto del turismo, tutt'altro che sostenibile. Tra le startup selezionate spicca l'americana Jupiter che ha creato una piattaforma che fornisce dati e servizi di analisi per prevedere e gestire meglio i rischi legati all'innalzamento del livello del mare, all'intensificazione delle tempeste e all'aumento delle temperature. Ma anche la tedesca Beworm sviluppatrice di un processo di riciclaggio che decompone i rifiuti di plastica in preziose materie prime. Ma anche le startup italiane Levante - di Milano - e Aquaseek, nata da una collaborazione tra le Università di Torino e Princeton. E ancora la kenyota Pyro-Degrade Energy, produttrice di un carburante simile al diesel ma più ecosostenibile. Nei prossimi mesi inizieranno i lavori veri e propri, con il trasferimento delle startup in Laguna. A gennaio le finaliste riceveranno un premio di 20 mila euro. --Maria Ducoli © RIPRODUZIONE RISERVATA