Amatori, sciopero del calcio la scomunica del presidente

Venezia«Una buffonata», così Gianni Curreli, presidente della Lega amatori da oltre 36 anni, commenta la protesta dell'altra sera della squadra Stella Rossa Venezia, che ha iniziato il campionato presentandosi al campo di Campalto senza giocare, per esprimere il proprio dissenso rispetto alla decisione della lega di escludere i campi veneziani dal campionato. Tradizionalmente, la prima partita del campionato si gioca in casa. Stavolta, però, le squadre veneziane non sono potute scendere nei loro campi in laguna. Il calcio è stato dirottato in terraferma, ma la società Stella Rossa ha ribadito la propria posizione preferendo perdere piuttosto che giocare con una squadra che non era disposta a fare la trasferta in laguna. «Con Stella Rossa avevo raggiunto un accordo, accettato da parte della Lega dalla A alla Z. Mi ero impegnato con loro e con il vicesindaco per risolvere la situazione. E loro si comportano così?» Curelli scuote la testa decisamente contrariato da quanto accaduto.L'inizio del campionato è stato decisamente movimentato. La squadra amatoriale Stella Rossa non ha nascosto la propria posizione spiegando di non voler giocare in un campo che non è il suo, e piuttosto di perdere la partita, in segno di protesta. Alla base il braccio di ferro tra i club del centro storico e la Lega dopo che quest'ultima ha depennato i rettangoli di gioco in laguna perché scomodi da raggiungere dalle società della terraferma, oltre che onerosi come trasferta.«Questo non è altro che l'ennesimo tentativo di relegare il centro storico e le isole a una posizione marginale all'interno della Lega» commenta Nicola Calenda, presidente dell'associazione Stella Rossa.L'obiettivo del calcio amatoriale non è tanto l'esito delle partite, secondo Calenda, quanto l'aggregazione sociale. «Oggi è il calcio, domani potrebbe essere qualcos'altro» si dice preoccupato.«Alla luce di quanto è successo, considero l'accordo che avevamo raggiunto con la squadra come nullo e i campi veneziani sono esclusi nel modo più assoluto da questa stagione di campionato» ribadisce perentoriamente Curreli.«Non c'è mai stato alcun accordo con la Lega calcio amatori. Abbiamo più volte proposto soluzioni, sempre ritenute insufficienti» replica Calenda. «Troveremo quindi un accordo con le squadre che vorranno venire a giocare in centro storico». Curelli, però, non lascia spazio a dubbi: «Le squadre devono attenersi alle decisioni prese, pena l'esclusione». Sicuramente quello in partenza sarà un campionato movimentato, non senza tensioni e malumori. Calenda ha ribadito come l'associazione voglia mettere al centro Venezia, motivo per il quale la squadra si è detta disposta a perdere la prima partita per vincerne una più importante, quella della riqualificazione del centro storico e del fare l'interesse, per una volta, dei veneziani. -- Maria Ducoli© RIPRODUZIONE RISERVATA