Export, la crescita ora rallenta «Con i rincari perdiamo quote»
Fabio Poloni / VeneziaDiciamo che abbiamo tolto il piede dall'acceleratore, e il timore è che stiamo iniziando a schiacciare il freno. I dati sull'export dei primi sei mesi del 2022 sono positivi, ma il saldo tra i due incrementi tendenziali dei primi due trimestri, rilevati rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, è negativo di mezzo punto percentuale. Insomma, non una frenata ma un rallentamento della crescita. A Nordest in particolare, dove il Friuli Venezia Giulia primeggia in questa poco invidiabile classifica e il Veneto fa meglio ma non di molto, con quattro province su sette con il segno negativo. La ricercaAd analizzare i numeri è il Centro studi "Guglielmo Tagliacarne" per Il Sole - 24 Ore su dati Istat e Terna. L'inasprirsi dello shock energetico compromette la crescita dell'export (+21% nei primi sette mesi dell'anno secondo Istat) e lo scenario futuro, evidenziato da Confindustria, mostra un rallentamento forte del commercio con l'estero: dopo una crescita a doppia cifra nel 2022 (+10,3% stimato a fine anno), l'export frenerà bruscamente (+1,8%) nel 2023. Colpiti soprattutto i territori caratterizzati dalla presenza di settori energivori. Le province a NordestSi è detto: male il FVG, poco meglio il Veneto. Gorizia è la seconda peggior provincia in Italia dopo Nuoro in questa classifica del differenziale di crescita tra secondo e primo trimestre dell'anno rispetto agli stessi periodi del 2021, -365%. Segno negativo pesante anche per Trieste (-28%, undicesima dal fondo) e, salendo, per la peggiore delle province venete, Belluno (-15%, diciottesima dal fondo). Poco sopra Udine, che registra un -12,4%, poi molto vicine tra loro Padova (-5,2), Vicenza (-4,8) e Pordenone -4,5). Treviso riesce a "scollinare" nella metà migliore della classifica, ma rimane in basso e con segno negativo (-0, 5%). Solo Verona, Venezia e Rovigo chiudono con segno positivo, rispettivamente del 4,5% la prima e del 13,8% le altre due. Europa a due facce «Un piccolo rallentamento, perché i dati sono ancora positivi - commenta Mario Pozza, presidente di Unioncamere del Veneto - ma le ripercussioni delle tensioni internazionali e dei rincari energetici si iniziano a sentire, seppur in maniera diversa da settore a settore: Luxottica lavora anche di sabato, Electrolux fa cassa integrazione. Spero che il nuovo governo adotti misure importanti sull'abbattimento dei costi energetici e sugli aiuti alle famiglie per sostenere anche il mercato interno». Ottimista? «Tutto dipende dalla situazione geopolitica. Sul fronte energetico è scandaloso che l'Europa vada a due velocità, con la Germania che mostra i muscoli perché può, e l'Olanda che è un Paese che conta poco più di una regione italiana ma tiene sotto scacco l'Europa con la Borsa del gas. L'Europa dovrebbe cacciare questi Paesi - commenta, drastico, Pozza - che difendono solo i propri interessi particolari. Si deve votare a maggioranza, su questioni rilevanti, non all'unanimità. Sennò è chiaro che rafforziamo anche il sentimento anti-europeista della gente». Aumenti "gonfiati"«Costi energetici e di materie prime più che triplicati, e si stanno iniziando a riversare sul prezzo del prodotto finito: così rischiamo di essere meno competitivi, perdiamo quote di mercato», sintetizza Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico. Andamento positivo nel primo semestre 2022, seppur con segnali di rallentamento: è questa invece la sintesi dei risultati della filiera legno-arredo con un +22,2% complessivo dato dal +26,7% delle vendite Italia e dal +16,3% delle esportazioni. «Sarà necessario capire quanto questi risultati siano davvero positivi - commenta Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo - o non nascondano in pancia gli aumenti di listino che le aziende sono state costrette ad applicare per i rincari di energia e materie prime. Saranno i bilanci a definire la vera sostanza: se nel 2021 la crescita era per l'80-85% di tipo quantitativo e il resto dovuto agli aumenti, per il 2022 temo dovremmo invertire il rapporto». --© RIPRODUZIONE RISERVATA