Senza Titolo

CAGLIARIStavolta non ci sono dubbi: quello visto a Cagliari è stato il miglior Venezia della stagione e la seconda vittoria in campionato, dopo quella di Bolzano, ha un sapore tutto diverso. Solo le prossime settimane diranno se la tappa sarda sarà fondamentale per la svolta per gli arancioneroverdi ma stavolta è doveroso festeggiare e godersi il sabato con il sorriso a 32 denti.«Era difficile pensare di venire qui», commenta il tecnico Ivan Javorcic, «e fare un risultato così netto. Ero fiducioso del percorso fatto dalla squadra, non ho avuto sensazioni negative neppure dopo essere andato sotto. Durante l'intervallo i ragazzi erano un po' giù di morale, ma li avevo tranquillizati, dicendo loro di continuare a giocare come stavano facendo. Gli episodi hanno girato a nostro favore e sono contento per il gruppo, se lo merita; in questi due mesi ci sono stati dei momenti negativi ma l'1-4 non cambia nulla: è solo una vittoria, anche se bella e d'impatto. Dobbiamo solo continuare così».Javorcic riconosce la forza del Cagliari e, a maggior ragione, premia la gara dei suoi ragazzi. «Come tutte le partite», continua, «gli episodi sono determinanti. Il primo tempo è stato interessante, giocato bene con occasioni da entrambi le parti. Anche se ci siamo trovati in svantaggio, mi sono divertito a vedere giocare le due squadre. Il Cagliari è imprevedibile, è sempre bello affrontarlo. Nella ripresa è cambiato lo stato d'animo e mi piace pensare che gran parte dei meriti siano nostri».Meriti frutto di un lavoro cominciato da poco e con la sensazione che le danze siano appena aperte. «All'inizio del campionato», scherza il croato, «pareva di essere ancora nei primi giorni di ritiro estivo. Vedendo quando abbiamo fatto, diciamo che ora siamo alla prima o alla seconda giornata del torneo. Ci sono ancora tante cose da scoprire, conoscere e migliorare ma anche quando ci sono stati i momenti negativi, ho sempre mantenuto la fiducia. Servono tempo, lavoro e sacrificio». Intanto nel motore del Venezia si è messo un cavallo di nome Cheryshev. Javorcic se lo coccola. «Lui non si discute», spiega, «e non gli servono né grandi presentazioni né conferme. Da quando è arrivato, il nostro lavoro è stato di metterlo nelle condizioni giuste per rendere al massimo. Ora gli serve solo la partita per farlo arrivare a massimo della condizione. Si tratta di un innesto importante e siamo contenti di averlo: lui migliorerà e noi con lui». Successo rotondo sì ma che non deve montare la testa. Il tecnico si trasforma in pompiere. «Il progetto Venezia è interessante», prosegue, «ci serve del tempo per assemblare la squadra. Vincere a Cagliari deve darci spinta ed entusiasmo ma non deve cambiare nulla. Dobbiamo avere equilibrio e umiltà». Ora le gare interne con Bari e Frosinone diranno molto. --Alessandro Ragazzo