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Francesco Gottardi / CAGLIARIS'è destato il Venezia. In fiducia, potente, a tratti dominante: gli uomini di Javorcic escono al meglio dalle due settimane di sosta e conquistano l'Unipol Domus di Cagliari. Finisce 1-4, un fiume in piena della ripresa a surclassare il vantaggio iniziale di Mancosu. Man of the match Denis Cheryshev, ultimo innesto di calciomercato, che nel giro di sessanta secondi dal suo ingresso in campo rifila ai rossoblù una doppietta micidiale. Per poi chiudere i conti con l'assist per Haps. Ma è stato tutto il gruppo a garantire all'allenatore risposte convincenti: la prima rete di Pohjanpalo, la leadership di Cuisance, il progressivo inserimento di Andersen e il fondamentale recupero di Zampano. Così perfino una candidata alla promozione diretta come la squadra di Liverani è sembrata clamorosamente vulnerabile. Ora guai a sedersi sugli allori: il campionato del Venezia è iniziato sabato 1° ottobre. Se ne deve accorgere tutta la Serie B.QUANTI SPRECHIE pensare che il pomeriggio sardo era iniziato nel più frustrante dei modi. Arancioneroverdi di nuovo col 3-5-2, a tenere il pallino del gioco e delle occasioni: Cuisance mette subito i brividi a Radunovic con un sinistro a fil di palo, il colpo di testa di Deiola scalda i guantoni di Joronen ma per il resto è monologo Venezia. Al 17' Pohjanpalo approfitta di un'amnesia difensiva e manda in rete Novakovich, l'americano però si fa ipnotizzare dal portiere. Subito dopo tocca a Zampano, al rientro dall'infortunio: sinistro a giro dalla destra, palla fuori di nulla. Il Cagliari continua a perdere tanti palloni in uscita, un leitmotiv che alla lunga sarà decisivo. E forse non si aspetta l'arrembante approccio degli ospiti, finora a una sola vittoria su sette appuntamenti stagionali: la gran rasoiata di Pohjanpalo dal limite, minuto 24, si stampa sul palo interno e fa capire a tutto lo stadio che questo Venezia fa sul serio. Ma non segna. Dopo il massimo sforzo, la banda Javorcic abbassa fisiologicamente il ritmo. Ed ecco la solita solfa.GELO MANCOSUI rossoblù alzano i giri al piccolo troppo, pur senza strafare. Basta poco. Modolo atterra Rog sulla trequarti, posizione defilata: Mancosu si presenta sul punto di battuta, sfodera un velenoso spiovente di repertorio, decisiva spizzata di Pohjanpalo che manda a farfalle Joronen e palla nel sette. Al 38' il Cagliari è in vantaggio. E il Venezia sotto, di nuovo. Per come si era messo il match, potrebbe essere una mazzata mortifera.LA RISCOSSAInvece ecco la reazione da squadra, nel momento del bisogno. Javorcic chiedeva il salto di qualità e al rientro dagli spogliatoi viene accontentato: fiducia agli stessi undici, perché la prestazione pesa più del risultato. I fatti daranno ragione al croato. Da subito. Al 48', il pressing caparbio di Novakovich porta Zappa a regalare un corner: dalla bandierina va Cuisance, traiettoria tagliata, sul secondo palo proprio il terzino rossoblù si perde Pohjanpalo che stacca benissimo e infila il pallone all'angolino. 1-1, tutta la festa attorno al finlandese che si sblocca. Momento topico del match, perché entrambe la vogliono vincere rischiando un po': bravo Joronen a dire no a Pavoletti al 56'. Girandola di cambi sulle due panchine, il jolly vincente è tutto arancioneroverde. Tocca a Cheryshev, a rilevare Cuisance. E a spaccare la partita. Al 64' Pohjanpalo vola in ripartenza e serve Novakovich, paratissima di Radunovic ma sul tap-in irrompe puntualissimo l'ex Real Madrid. 1-2, sardi tramortiti, Venezia on fire. Sulle ali del russo. Altra azione insistita dalla sinistra, il flipper in area favorisce Cheryshev che libera per due volte un siluro: il portiere dapprima fa quel che può, alla seconda capitola. Il resto è show, finale in scioltezza. E lo scatenato Cheryshev si reinventa assistman all'82', quando serve a Haps il pallone del poker in contropiede. Come nel primo tempo, l'ultima chance arriva dai piedi di Mancosu su punizione. Ma stavolta la mira è storta, come la giornata rossoblù. Questo Venezia invece potrebbe aver scoperto sé stesso. --© RIPRODUZIONE RISERVATA