Intel sceglie il Veneto per i chip Zaia: progetto da portare a casa

Fabio Poloni / Venezia«Ho lavorato un anno senza parlare, perché dovrei parlare adesso?». È già aggiudicato? «Non ho altro da aggiungere». C'è la speranza di portarlo a casa? «Se è da un anno che ci stiamo lavorando...». Le domande sono secche, le risposte di Luca Zaia mimetizzate. Ma poi si scioglie, e lascia filtrare ottimismo, molto. Il tema è il nuovo stabilimento Intel, una "gigafactory" di chip che nascerà a Vigasio, nel Veronese. L'indiscrezione firmata Reuters, qualche giorno fa, ha anticipato che il Veneto l'ha spuntata in una short list di candidature (le altre erano in Lombardia, Piemonte, Puglia e Sicilia. Tra gli "sconfitti", però, non c'è rassegnazione: secondo il presidente della Regione Piemonte, contattato da Repubblica, i giochi non sarebbero ancora decisi. Idem secondo il ministero dell'Innovazione guidato da Vittorio Colao, che non conferma le indiscrezioni. Ma allora, il Veneto si è aggiudicato il progetto o no? La prudenza di Zaia, interpellato sul tema ieri pomeriggio a Stra a margine dell'assemblea del gruppo giovani di Assindustria Venetocentro, è coerente con gli ultimi mesi. Un lavoro fatto "pancia a terra", per usare un termine che gli piace, e in silenzio.L'ottimismoIl presidente della Regione sta gestendo la partita in prima persona, vista l'importanza strategica del progetto, al tavolo con il colosso statunitense e il governo Draghi. Prudenza, dunque, finché i giochi non saranno chiusi (l'ufficialità dovrebbe arrivare il primo dicembre), ma di fronte alla platea dei giovani imprenditori Zaia si scioglie un po': «Ci abbiamo creduto, partecipando a una sorta di contest internazionale. Siamo partiti in ritardo ma i rapporti che ho mi hanno aiutato a recuperare terreno. Reuters dice che è fatta, io mi devo fermare qui, siamo in una fase delicatissima. Stiamo parlando di sei miliardi di investimenti, di una nuova Silicon Valley che potrebbe nascere qui, con la ricerca e l'innovazione che ne conseguono. Abbiamo lavorato un anno con l'obbligo del silenzio totale, nessuno se n'è accorto, mettendo a disposizione una lunga serie di garanzie, anche sulla sicurezza. Dobbiamo fare in modo che si chiuda, mi fermo qui». Si è atteso il passaggio della tornata elettorale, ora secondo Reuters manca solo l'annuncio. Le dichiarazioni di Zaia fanno il paio con quelle rilasciate giovedì a chi gli chiedeva delle sirene romane per entrare a far parte del nuovo governo: «Io ministro? Mi sto occupando del Veneto. Dove tra l'altro si prospetta il grande progetto di Intel. Se io mollassi il Veneto, questo e altri progetti non vedrebbero la luce».Il progettoIntel è pronta a scegliere il Veneto per la sua gigafactory per i chip, dunque, secondo Reuters, con il governo uscente di Mario Draghi e il colosso statunitense concordi nell'individuare Vigasio, nel Veronese, come luogo dove insediare il nuovo plant. L'investimento di Intel in Italia fa parte di un piano più ampio annunciato dal produttore di chip statunitense lo scorso marzo, che prevede un impiego di risorse fino a 77,5 miliardi di dollari nel prossimo decennio per lo sviluppo della capacità produttiva europea. Con un investimento iniziale di circa 4,5 miliardi di euro che dovrebbe aumentare nel tempo, lo stabilimento italiano creerà 1.500 posti di lavoro più altri 3.500 tra fornitori e partner, con attività che inizieranno tra il 2025 e il 2027. La fabbrica italiana sarebbe un avanzato impianto di confezionamento e assemblaggio di semiconduttori. La portata strategica di un progetto simile è evidente, per il Veneto. --ha collaboratoNicola Brillo© RIPRODUZIONE RISERVATA