Il balzo dell'Alto Adriatico traffico container in crescita
LO SCENARIOIl Mediterraneo sarà sempre più al centro dei traffici marittimi. Quest'area, dopo l'Asia (con una crescita del 4,1%), ha infatti le migliori previsioni: +3,6% nel periodo 2021-2026 contro una media Mondo del +3,1%. Un'occasione da non perdere per Venezia e Alto Adriatico. Inoltre nei porti del Mediterraneo dove è presente una zona franca il traffico container è cresciuto in media dell'8,4% e l'export del 4% annualmente. E i porti italiani dotati di Zls hanno avuto una crescita dell'indice di connettività decisamente più elevata dei porti senza. Dotarsi di Zone Economiche Speciali (Zes) o Zone Logistiche Semplificate (Zls) rappresenta quindi un elemento imprescindibile anche per migliorare l'efficienza delle connessioni della portualità nazionale e ridurre il gap di competitività. La Zls di Porto Marghera e Polesine si colloca dunque in un contesto particolarmente favorevole e può rappresentare una notevole spinta per rilanciare il porto come polo di sviluppo, attrarre investimenti esteri e reshoring. La conferma arriva da un recente studio "Zes e Zls: un ruolo strategico per lo sviluppo del sistema portuale e per l'attrazione di nuovi insediamenti produttivi" presentato da Srm - Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo sugli scenari competitivi del Mediterraneo. «La Zls può essere utile a disegnare un nuovo progetto di sviluppo, che metta in sinergia l'industria con la logistica, ma occorre migliorare le connessioni - commenta Alessandro Panaro, responsabile del servizio di economia marittima di Srm -. Inoltre bisogna attivare un'intensa azione di promozione da parte delle istituzioni a tutti i livelli, a livello internazionale devono stringere accordi per portare a Marghera le multinazionali». E invita a guardare all'altra sponda del Mediterraneo, nello specifico a Tanger Med, la free zone marocchina. Qui una bassa tassazione e un porto che serve 140 destinazioni mondiali hanno convinto alcune multinazionali, come Renault, ad andare a produrre lì.Il Mediterraneo è sempre più centrale nelle dinamiche dell'economia globale: il 20% del traffico marittimo e il 27% di quello containers passa infatti dal Mediterraneo, che rappresenta solo 1% dei mari. Per questo il Mediterraneo continuerà a rappresentare una forte area di competizione portuale e marittima. Stiamo assistendo ad un processo di regionalizzazione della globalizzazione che porterà ad una revisione dei modelli logistici just in time e delle rotte marittime globali, sviluppando il breve e medio raggio. In forte crescita soprattutto le rotte regionali rispetto a quelle globali che arriveranno ad una crescita del +70% nel 2023 (in poco più di 10 anni) contro un +34% delle rotte Est Ovest. Questo è il segno tangibile di un accorciamento delle catene del valore iniziato già da tempo, ma accelerato con pandemia e guerra in Ucraina. Secondo il centro Studi Srm le sfide sono cambiate, l'obiettivo non è più solo di attirare traffico, ma occorre anche diversificare le proprie attività. Tre gli asset di sviluppo: sostenibilità, intermodalità e digitalizzazione. --Nicola Brillo© RIPRODUZIONE RISERVATA