Iapichino: «Guardati con sospetto ma noi ventenni diamo molto»

l'intervistaGiulia ZoncaIl miglior salto a fine stagione, 6,67, la gara più carica nella velocità, in staffetta, quando ormai non ci si giocava più niente, ai societari di un settembre inoltrato, quasi un brivido: «I'm back». Sono tornata. Larissa Iapichino ha vissuto la sua stagione di mezzo, la prima con il padre allenatore, la prima senza acuti dopo una vita da predestinata «quella che mi ha portato da junior a professionista, da adolescente ad adulta. Anche se in Italia i ventenni nessuno li considera così». Che annata è stata? «Di crescita e mi ha dato tanto pure in mezzo a momenti davvero difficili. È stata una stagione allenante e mi porterò dietro l'esperienza. Servirà alla mia carriera». Scarterebbe qualche cosa? «Le scelte fatte le ho sempre ritenute giuste. Venivo da un infortunio, ho faticato a riprendere e i meccanismi non si trovano a comando. Sono andata avanti gradualmente, sempre sentendomi un po' meglio e infatti ho chiuso in crescendo. Soprattutto ho rivisto la mia anima da garista, lo spirito competitivo. Lungo la strada ho trovato certe critiche ingenerose». Ci si aspetta troppo da lei perché è figlia di Fiona May e fin da bambina ha fatto risultato brillanti? «A tratti è stato difficile, più del lecito. Sono sempre consapevole della pressione, ci sta, solo che mi è parso si sia andati pure oltre. Comunque ho capito anche come non farci troppo caso». Sbagliare è stato liberatorio. Avrà tregua dal paragone con sua madre ora? «Chi vorrà continuare a fare confronti insisterà, chi vuole vedermi come troppo considerata andrà avanti a pensarla così. Io ho imparato ad aprire gli occhi. Prima veniva tutto facile, ora ho dovuto fare i conti con le cose che ti vanno di traverso. Ma credo sarà più facile da ora in poi». Come è stato lavorare con suo padre Gianni Iapichino, già allenatore di sua madre? «Sul piano tecnico mai avuto dubbi, faremo le nostre valutazioni sui dettagli ma sulle decisioni di fondo non esistono ripensamenti. Per il resto siamo molto bravi a staccare casa e lavoro e l'intesa è un valore aggiunto». Non teme alla lunga l'effetto Tamberi. Lui e suo padre si sono consumati. «Ogni rapporto è diverso. Io e papà comunque non abbiamo mai avuto un legame così morboso. Siamo molto equilibrati». In questo equilibrio sua madre come si colloca. «Dà i consigli quando richiesti. Non è sempre facile darmene, poi in questo anno sono cambiata tanto, dentro e fuori lo sport. Ho proprio un'altra testa». Come è avere 20 anni in Italia? «Siamo una generazione sottovalutata, peccato perché potremmo dare tanto noi nativi digitali in dialogo con il mondo fin da bambini. L'apertura mentale ci viene spontanea. Invece siamo guardati con sospetto». Perché? «Differenze enormi con chi ha un'altra età: nell'approccio all'università, al lavoro, ai sentimenti. Quando non ci sentiamo soddisfatti, cerchiamo risposte altrove, vediamo che cosa succede altrove ed è un dialogo, una curiosità che chi è più vecchio non riesce a capire. Viene visto come perdita di tempo, capriccio. Viene considerato un rifiuto di quello che c'è qui. Ma non è così». Ne parlate fra di voi? Tra amici, con il fidanzato? «Non troppo, siamo un po'... rassegnati sul giudizio, però sui temi cari ci facciamo sentire e non è perché magari lo facciamo soprattutto via social che vale meno. Anzi a volte è lì che assimiliamo culture diverse». In poche settimane si sono ritirati sia Federer che Serena Williams. Miti di altri anni? «Miti per chiunque. Federer è lo sportivo che ho seguito di più in televisione. Serena un faro: l'ho adorata. Vinceva e con quella mentalità che mi piace, la personalità giusta. Sia aggressiva sia giocosa. Per me, però, i personaggi del cuore restano Bolt, sono cresciuta guardandolo, e Vanessa Ferrari: ho iniziato con la ginnastica e non me la scordo». Bolt nel cuore e una frazione nella 4x100 ai societari che promette benissimo. Aggiungerà la velocità ai programmi? «Bella da vedere, noiosa da fare. Anche quando la provo ci metto quasi sempre gli ostacoli. Vedremo se qualche gara sui 100 metri diventa propedeutica alla stagione del 2023. Farò le indoor e gli Europei al coperto saranno il primo obiettivo, nel salto in lungo ovvio». Nell'anno dei grandi matrimoni le sono venute idee da copiare per il futuro? «Lo vedo proprio molto lontano da me. Lontanissimo. E poi sono romantica a modo mio, quindi proprio certe cerimonie non le sento in sintonia. Ho giusto sbirciato il vestito di Federica Pellegrini. Per il resto sono rimasta sulle mie». --© RIPRODUZIONE RISERVATA