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PORTOGRUARO«Era uno studente modello». Di più. «Aveva grandi sogni». Giuliano De Seta è stato ricordato ieri mattina dai compagni di classe della 5ª D dell'Itis Leonardo da Vinci di Portogruaro, da compagni di scuola e dai suoi professori. In un'atmosfera tristissima, gli alunni della sua classe sono rientrati in aula dopo che, per loro, la preside Anna Maria Zago aveva interrotto gli stage, «non per motivi di sicurezza», ha chiarito ancora, «ma perché i ragazzi non vanno lasciati soli nel lutto. Non si può far finta non sia accaduto nulla. È morto un 18enne, un nostro ragazzo, un loro compagno. Il lutto va vissuto, condiviso e affrontato».L'atteggiamento della scuola, fin da subito, è stato quello della condivisione. Ma quella di ieri è stata anche la giornata del ricordo, oltre che della commozione. Ai piedi dell'ingresso la dirigenza ha fatto sistemare la bandiera italiana della scuola listata a lutto. I compagni di classe e di scuola hanno porto dei fiori, e tra questi c'era una rosa bianca, simbolo di purezza, ma anche di amicizia in senso più stretto. Percorrendo i corridoi della scuola si entra nell'aula che ieri era dedicata alla 5ª D dove gli studenti hanno collocato un grande mazzo di rose bianche sul banco di Giuliano De Seta. Tra i petali c'è un cuore bianco, listato a lutto, caratterizzato da una striscia nera. «Era un mio alunno», spiega, con un filo d'orgoglio, il professore di elettrotecnica Giancarlo Veronese, di La Salute, «sono in questa scuola dal 2005 e mi sono trovato di fronte a una tragedia devastante. Giuliano era un ragazzo giudizioso, che si applicava. Nelle mie interrogazioni era sempre brillante». Un altro insegnante, il professore di italiano Angelo Patania, ha insegnato la sua materia a Giuliano per solo un anno. «Ma mi ricordo bene di lui, come si può dimenticare?», racconta. «Era un ragazzo pieno di sogni. Il ricordo più bello era proprio uno dei suoi obiettivi. Voleva aprire un'officina meccanica, assieme al suo migliore amico». È toccato ancora alla dirigente Anna Maria Zago accompagnare gli studenti all'aula magna. Oltre ai compagni di classe della 5ª D ce n'erano altri. «Gli studenti sono molto provati e convivono con una grande angoscia nel cuore. Mi ha colpito il discorso di uno di loro che davanti all'assemblea ha detto: "Io non conoscevo personalmente Giuliano. Ma non posso rimanere insensibile di fronte al suo banco e al sedile vuoto del mezzo di trasporto che lo trasferiva a scuola"». «Era un ragazzo come noi, aveva dei sogni come noi», dice nel megafono Adriano Grossi, rappresentante d'istituto al liceo veneziano Benedetti Tommaseo durante la manifestazione di ieri mattina davanti alla scuola. Un'altra mattinata iniziata ricordando Giuliano De Seta. «Non incidenti ma dirette conseguenze di un sistema scolastico che non protegge i suoi studenti», come hanno sottolineato i ragazzi del collettivo TommyBenny. «Dovremmo studiare, stare in classe, non andare a morire in fabbrica», gridano davanti a un sistema che non accenna a cambiare.Le mobilitazioni per Giuliano De Seta continueranno oggi con un presidio contro l'alternanza scuola-lavoro davanti alla Bc Service di Noventa, dove ha perso la vita il giovane. --Maria ducoliRosario Padovano© RIPRODUZIONE RISERVATA