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Noventa di piaveIl ruolo e i compiti del tutor aziendale, le mansioni consentite al ragazzo e quelle no, la presenza di altri operai in quell'area di lavoro, la posizione della lastra-stampa, il suo peso e soprattutto il suo ancoraggio ai due cavalletti, dai quali è caduta travolgendo e uccidendo Giuliano De Seta. Sono questi gli aspetti che la procura di Venezia, attraverso lo Spisal e i carabinieri di San Donà, sta approfondendo per delineare i contorni dell'infortunio sul lavoro che è costato la vita al diciottenne ci Ceggia studente dell'Istituto Da Vinci di Ceggia. Nella prossime ore il sostituto procuratore Antonia Sartori conferirà l'incarico per l'autopsia sul corpo del ragazzo: servirà a capire con maggiore precisione la dinamica dell'incidente e il modo in cui il povero ragazzo è stato schiacciato. Acquisita anche tutta la documentazione relativa allo stage nell'ambito del progetto di alternanza scuola e lavoro dove sono indicati i referenti, sul fronte scolastico e quello aziendale, del progetto. Giuliano De Seta, che già aveva lavorato alla Bc Service di Noventa di Piave per un paio di mesi durante l'estate, avrebbe dovuto fare altri pochi giorni in azienda e poi tornare tra i banchi della sua classe quinta a Portogruaro, indirizzo elettronico. Appassionato di meccatronica - una passione ereditata dal padre- aveva deciso di lavorare alla Bc Service per fare esperienza ma una volta terminati gli studi avrebbe voluto studiare Ingegneria a Milano. In attesa del conferimento dell'incarico per l'autopsia e dell'iscrizione nel registro degli indagati delle persone che, a vario titolo, riterrà coinvolte nell'incidente, c'è anche da capire se e chi fosse vicino a Giuliano De Seta. L'amministratore della Bc Service, Luca Brugnerotto, incontrando domenica Enzo De Seta e Antonella Biasi, i genitori del ragazzo, per dimostrare la sua vicinanza, ha detto che Giuliano non era solo ma che a canto a lui ci fosse un operaio. Quel che chi indaga vuole capire è se si trattasse di un semplice operaio o di qualcuno incaricato a seguire il ragazzo nel suo percorso di stage. Un aspetto che anche i genitori, che si sono affidati all'avvocato Luca Sprezzola, vogliono chiarire. I carabinieri in queste ore stanno sentendo tutti i dipendenti dell'azienda, e nelle prossime ore sentiranno anche il tutor individuato nell'azienda, guidata da quattro soci. Giuliano - è il ragionamento dei genitori - era lì per imparare e non per fare l'operaio. L'azienda di Noventa di Piave nel frattempo resta sotto sequestro, per poter garantire le indagini. Certo è che il diciottenne era contento dell'esperienza che stava facendo, e anche ai genitori ne parlava con entusiasmo. Gli stessi genitori sono intervenuti chiedendo chiarezza, ma senza condannare il percorso di alternanza scuola-lavoro. La scelta era caduta sulla Bc Service perché il papà di Antonello e l'amministratore dell'azienda si conoscono. --Francesco Furlan© RIPRODUZIONE RISERVATA