Mazzette per pilotare le verifiche fiscali: 5 milioni da risarcire

Condanna ultra milionaria della Corte dei Conti nei confronti di due ex alti dirigenti dell'Agenzia delle Entrate di Venezia, accusati di aver preso tangenti per "addolcire" gli accertamenti fiscali a carico di alcune grandi imprese. Nei giorni scorsi, infatti - su richiesta della vice procuratrice aggiunta Francesca Dimita - i giudici contabili hanno condannato il veneziano Massimo Esposito (al tempo direttore provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Venezia) e il cadorino Elio Borrelli (già dirigente del Centro operativo delle Entrate di Venezia e poi di Pesaro e Urbino) a risarcire le casse dell'Agenzia con oltre 5 milioni di euro.Al termine dell'indagine penale per corruzione coordinata dai pm Stefano Ancilotto e Stefano Buccini - che ebbe un ampio respiro, con 21 indagati tra dirigenti dell'Agenzia, finanzieri e imprenditori - Esporito e Borrelli patteggiarono 2 anni di reclusione (pena sospesa), accusati di aver incassato soldi in cambio di uno "sconto" di quasi 5 milioni alle aziende del Gruppo jesolano Bison.Nei giorni scorsi, la Corte contabile ha emesso la sua condanna, ritenendo comprovato «in modo inequivoco, l'illeicità della condotta dei convenuti, mediante plurimi atti contrari ai doveri d'ufficio e intenzionalmente preordinata a favorire le società oggetto di verifica e in violazione degli obblighi di servizio», nell'ambito di «un consolidato sistema corruttivo che ha coinvolto, tra gli altri, i convenuti e il Gruppo Bison», legati da «un acclarato rapporto privato, in violazione al dovere di imparzialità e trasparenza dell'attività svolta, oltre che degli obblighi di servizio e illeciti penali».Dunque, condanna a risarcire l'Agenzia con 4,780 milioni di euro per le mancate entrate fiscali determinate dai raggiri. Poi il danno all'immagine dell'ente, pari - secondo una prassi consolidata - al doppio delle tangenti contestate in sede penale: 180 mila euro per Esposito e 100 mila per Borrelli. Che Infine, il danno da disservizio: 43 mila euro in conto al primo e 30 mila al secondo Per un totale di 5,121 milioni.Nei giorni scorsi, era stato condannato anche l'ex funzionario Francesco Cotticelli, a risarcire 635 mila euro.Tutti potranno ora ricorrere in appello. --roberta de rossi© RIPRODUZIONE RISERVATA