Dopo il tiro alla fune Lega-FdI, anche quello Gelmini-Di Maio
Teoricamente sul piatto c'è il 98% dei sì del 57% dei veneti. Non una dote di poco conto, certo. Ma i tempi, a dire il vero, sono un po' cambiati: il plebiscitario referendum consultivo sull'autonomia del Veneto risale, infatti, a ottobre 2017. Non che oggi la maggior parte dei veneti abbia cambiato idea, ma forse le priorità a cui fare fronte (bollette e lavoro su tutte) sono altre. Nonostante questo l'ipotetica dote è succulenta e così, sulla "madre di tutte le battaglie" come l'ha battezzata il presidente Luca Zaia, continua il fuoco di fila (nazionale e locale) dei partiti. «La legge quadro (sull'Autonomia, ndr) è pronta: ha ragione il presidente del Veneto, Zaia. Mi auguro che chiunque vinca le prossime elezioni realizzi questa autonomia» ha detto ieri la ministra per l'Autonomia e gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, a margine della presentazione delle proposte elettorali di Azione-Italia Viva.Per la ministra, «se il governo Draghi non fosse caduto quella legge oggi sarebbe stata approvata sicuramente in Consiglio dei ministri, probabilmente l'iter sarebbe già avanti in Parlamento». La proposta «non è eversiva rispetto alla Costituzione, ma è esattamente l'attuazione dell'articolo 116. Un lavoro serio, fatto in maniera trasversale fatto con tutti i governatori del nord ma anche con quelli di Emilia e Toscana, che ha portato a un provvedimento che supera derby Nord-Sud, che garantisce al Mezzogiorno i livelli essenziali di prestazione, il fondo di perequazione e quindi consente di avvicinare le scelte ai cittadini. Sarebbe un grande passo avanti».Cambio di scena, è di colpo l'autonomia diventa una iattura. «Salvini e Meloni - è la riflessione di Luigi Di Maio, anch'esso ministro del governo Draghi - parlano di ridiscutere il Patto per Napoli, di una sede ministeriale a Milano, di riaprire il Pnrr, di autonomia regionale differenziata. Tutte cose insieme che mi preoccupano per il Sud». E raccontati i guai in casa centrodestra (priorità assoluta per la Lega, promessa da mantenere per FdI nell'ambito di un percorso che tenga unito il Paese) anche tra le fila del Pd i distinguo non mancano. «Continuiamo ad ascoltare proclami scomposti sull'Autonomia differenziata» dice Piero De Luca, vice capogruppo del Pd e candidato in Campania. «Salvini propone di approvare la proposta leghista nel primo Cdm. La proposta Gelmini? Bozza devastante per il Sud». «Il Veneto deve lavorare per ottenere le funzioni e le risorse su alcune materie chiave» rintuzza il deputato veneto Diego Zardini. Grande è la confusione sotto il cielo. --M.MAR.