C'è la Francia, all'Italia adesso serve un'altra impresa
il casoMatteo De SantisAl Nuovo Cinema Pozzecco, al modico costo di 740 euro per le tasche del ct/regista/sceneggiatore, si proietta il secondo episodio del remake della pellicola azzurra di un anno prima. Replicata l'impresa della sculacciata alla Serbia supponente, la compagnia dell'Italbasket reciterà sugli schermi di Berlino (ore 17.15, Sky Sport Arena, Now e Eleven Sports) per modificare il finale della rivincita con la Francia, capolinea dei sogni di medaglia olimpica con Sacchetti a Tokyo. Dal quarto di finale degli ultimi Giochi, terminato 75-84 con l'irriverente schiacciata più urlo della stella transalpina (e primattore in Nba) Rudy Gobert, al quarto di questi Europei con il palio un posto nel G4 continentale, colonne d'Ercole valicate per l'ultima volta dalla Nazionale di Charlie Recalcati, ora Senior Assistant del Poz, nel 2003 in Svezia.Nell'intervallo tra Saitama e Berlino, durato 397 giorni, la Francia d'argento a cinque cerchi ha anche picchiato due volte l'Italia negli incroci amichevoli dello scorso agosto, quando in azzurro cantava ancora Gallinari: in maniera dolce (78-77) a Bologna e quasi brutale (100-68) a Montpellier. «Loro - sentenzia il ct azzurro da copertina, pronto a riprendersi il suo posto in panchina e ad allestire un altro show dopo l'espulsione di domenica - sono una delle migliori squadre al mondo e hanno a disposizione ancora più atletismo e opzioni della Serbia». Nonostante le assenze dei pilastri transalpini Batum e De Colo, la missione dell'ItalPoz si preannuncia ardua: tenere in qualche modo a bada sottocanestro Gobert e Yabusele; non prestare il fianco da dietro all'arco ai tiratori Huertel e Fournier. Complicazioni serie, ma non impossibili da sbrigare o alleviare. «Siamo una squadra con un'identità precisa, fatta di difesa dura, corsa e fiducia in attacco. Occorre un altro miracolo sportivo, ma continuiamo a coltivare il nostro sogno. Perché questa Nazionale sa emozionare come poche altre», afferma l'ideologo in panchina con 740 euro in meno in tasca. Il costo della sceneggiatura preparatoria al secondo atto del remake: 700 euro di alette di pollo per tutti addebitate da Spissu sulla carta di credito del tecnico e 40 in contanti andati a Tessitori, vincitore del quiz motivazionale nello spogliatoio. «La differenza in campo la fanno le letture: Melli è un maestro in questo», il presagio di Pozzecco. Quasi uno "spoiler" del finale alternativo in lavorazione. --